Bike e moto elettriche su sentieri e aree protette, gli ambientalisti: “Turismo senza controllo”
Dopo un bilancio più che positivo per il Bike Festival di Riva del Garda, il primo organizzato dalla APT Garda Trentino, tornano alla carica gli ambientalisti che criticano la presenza sempre più massiccia di turisti che con bici elettriche a motore percorrono i sentieri dal Brione fino a Tremalzo e sul Baldo “trasformandoli in un reticolo di percorsi a gruviera”.
Secondo il “Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro” “parecchi percorsi non sono autorizzati per i bikers, altri vengono modificati dai Garda Rangers della APT ed allargati quasi fossero strade forestali per dare la possibilità di essere percorsi da un numero sempre più alto di frequentatori con conseguente distruzione degli habitat e delle memorie storiche. Questa modifica comporta con il tempo il danneggiamento degli stessi sentieri come dimostrano le condizioni dell’ex 601, di un sentiero della valle di Oltrezengol e della val del Dial non più percorribili a piedi perché troppo pericolosi, proprio in seguito all’eccessivo transito delle mountain bike”.
Ultima novità sono le moto elettriche che transitano sui sentieri a gruppi organizzati: “Tale situazione – prosegue il comunicato degli ambientalisti – incide specialmente sul monte Brione e la sua delicatissima area protetta sede di decine di specie di orchidee rare. A fronte di inviti rivolti all’amministrazione comunale per garantire il controllo degli accessi, almeno durante il Bike festival, dobbiamo constatare che si è rivelato assolutamente insufficiente e inefficace, e in forma ridotta rispetto agli altri anni”. Alcuni rappresentanti del Coordinamento Ambiente sono andati a monitorare la situazione nelle due postazioni ove il presidio era presente negli scorsi anni “Ma abbiamo trovato solo delle banali transenne. A centinaia sono quindi passati nell’area protetta indisturbati senza rispettare i cartelli di divieto per le bici. Nel sopralluogo abbiamo riscontrato inoltre l’apertura di nuovi sentieri nella macchia, lavori effettuati abusivamente. Insomma, una difficile convivenza con i frequentatori saliti a piedi, spesso disturbati dalle bici a motore”.
“Quindi rileviamo che la situazione è peggiorata – tuona il Coordinamento – sia durante il bike festival che nel resto dell’anno. Anche il Parco Miralago è stato brutalmente segnato dal percorso per i ciclisti più giovani ai quali si insegna che il bene pubblico di tutti può essere consumato in nome di un interesse privato di pochi. I solchi e i tratti di pietre sono tuttora presenti e rischiano di essere un invito a ripercorrerli. Chiediamo al Comune che intervenga immediatamente a vietare l’area alle due ruote”.
Il Coordinamento “Ambiente Alto Garda e Ledro” conclude evidenziando segnali di insofferenza sociale: “Molti residenti si lamentano per la sicurezza e la tranquillità, per il numero enorme degli ospiti rispetto alla popolazione, e per i comportamenti spesso irrispettosi delle regole. Lasciar fare, lasciar correre, far finta di niente è comodo. Impegnarsi a fare la cosa giusta e sviluppare contemporaneamente un turismo più sostenibile, almeno nelle aree a rischio, è più difficile ma è necessario”.