Trentino: 98 orsi, dal 2014 in Trentino otto attacchi, uno mortale. E i lupi sono 200
Dal 2014 ad oggi, in Trentino, si sono verificati otto attacchi all’uomo da parte di orsi, di cui uno mortale. In sedici casi si sono verificati dei falsi attacchi, senza ferimenti.
Il dato, riportato dal responsabile del Servizio foreste e fauna, Claudio Groff, è emerso durante la conferenza di informazione chiesta dalle minoranze del Consiglio provinciale di Trento.
Gli orsi rimossi sono complessivamente otto (tre maschi e cinque femmine), di cui quattro esemplari ritenuti molto confidenti e quattro considerati aggressivi perché protagonisti di attacchi che hanno portato al ferimento di persone o, nel caso del 26enne Andrea Papi, alla morte. In cinque casi i plantigradi sono stati prelevati dall’ambiente naturale tramite captivazione, in due tramite abbattimento. In un caso l’esemplare è deceduto durante il tentativo di cattura.
Alessandro Brugnoli, dirigente del Servizio faunistico della Pat, il quale, ricordando che il progetto Life Ursus ha 25 anni, ha puntato l’attenzione sul monitoraggio dei plantigradi e del lupo. Per quanto riguarda l’orso, Brugnoli ha anticipato i dati del campionamento 2023 degli orsi attuato con un modello statistico basato sulle catture genetiche. Gli esemplari stimati sono 98 e si tratta di orsi con più di un anno di vita. Ma, ha ricordato il dirigente Pat, il rilevamento di un selvatico, tra l’altro molto mobile, non può essere preciso, quindi va tenuta presente una “forbice” statistica che nel caso degli orsi trentini per lo scorso anno va da 86 – 120 esemplari. Quindi, in base alle stime, la specie è in crescita. Sul lupo di stimano 30 branchi per circa 200 esemplari.
Per quanto riguarda la prevenzione, sono previste diverse azioni per contrastare l’avvicinamento degli orsi confidenti, tra cui la riduzione delle fonti di richiamo nei centri abitati e nelle zone più frequentate dall’uomo. In questo senso, lo scorso anno la Provincia ha impegnato i gestori dei rifiuti a elaborare un piano di sostituzione dei cassonetti con contenitori di raccolta anti-orso nelle zone interessate, che dovrà essere presentato entro quest’estate. Altre azioni riguardano l’intervento con cani anti-orso e la discussione attraverso lo sparo di pallini di gomma, che tuttavia, a detta di Groff, registrano un “tasso di successo molto basso”.
“Dal 2015 si è iniziato a insistere sull’uso dello spray anti-orso perché diventasse uno strumento di prevenzione alla portato di tutti. Dallo scorso anno è disponibile solo per il corpo forestale”, ha concluso Groff.