Euregio, i cittadini al centro della decisioni
Attraverso le pratiche della democrazia partecipativa i cittadini sono attivamente coinvolti nei processi decisionali e possono avere un ruolo importante per definire e attuare le politiche pubbliche. Se ne è parlato nel corso di una tavola rotonda moderata da Elisa Bertò, del segretariato generale di Euregio, alla quale sono intervenuti Martina Trettel e Elisabeth Alber di Eurac Research e Andreas Eisendle responsabile project management di Euregio.
Il dibattito si è incentrato sulle modalità partecipative offerte nei tre territori e sulla partecipazione dei cittadini a livello euroregionale.
Tra i vari interventi, Bertò ha sottolineato come la legittimità di una scelta avvenga in uno spazio pubblico che la precede, in una discussione a cui tutti possono partecipare. “Questo arricchisce un percorso che non sempre è partecipato, solo perché democratico. Vi sono strumenti che non esistono solo sulla carta, ma dei quali non si conoscono le potenzialità. Lo spazio politico ‘predecisionale’ non è abbastanza utilizzato”, ha detto.
Trettel, membro dell’Autorità per la partecipazione locale della provincia autonoma di Trento, ha spiegato che “Il tema della democrazia partecipativa è andato crescendo nel tempo ed è positivo che se parli di più. C’è però poca chiarezza, perché la democrazia in quanto tale è di per sè partecipazione e i due termini sembrano ridondanti. Sarebbe preferibile parlare di innovazione di pratiche democratiche esistenti”. La ricercatrice ha poi spiegato che la democrazia rappresentativa riguarda l’elezione di rappresentanti politici, la democrazia diretta è una modalità di decisione dove i cittadini sono dotati di potere attraverso il meccanismo del voto, mentre la democrazia partecipativa è da considerarsi come integrazione della democrazia rappresentativa, “una serie di segmenti aggiuntivi che aprono nuove fasi all’interno del processo decisionale, con il coinvolgimento della cittadinanza nella costruzione di una decisione che è di titolarità del rappresentante. Una logica maggioritaria, con l’ambizione di coinvolgere i cittadini in un processo dialogico e dibattimentale, per fornire al decisore finale un’opinione per una decisione più condivisa, sentita dalla cittadinanza”.
L’Autorità della partecipazione locale è prevista dalla Legge Provinciale 3/2006, che in Trentino ha istituito le Comunità di valle e prevede modalità di democrazia partecipativa. Si tratta di un’Autorità indipendente posta a garanzia del dibattito pubblico, composta di 3 membri, un funzionario Pat e due esperti nominati dal Consiglio provinciale e dal Consiglio delle Autonomie locali, che interviene obbligatoriamente nell’elaborazione dei Piani sociali e dei Piani territoriali di Comunità. Uno strumento di supporto, anche finanziario, per gli enti locali che vogliono attivare processi partecipativi e per le associazioni di categoria.