“A sorpresa arriva a Dro un nuovo Piano regolatore”
L’amministrazione Comunale di Dro ha varato l’adozione di un nuovo Piano Regolatore, annunciandolo con una inserzione a pagamento su un quotidiano.
“Questa mossa – scrive il Consigliere Capogruppo di “Comunità e Ambiente Alvaro Tavernini – non può che destare sconcerto nella cittadinanza sia per le tempistiche (sarà molto difficile che il Consiglio comunale possa approvarla nei due gradi di adozione) sia per le modalità con cui è stata avanzata. Quello che è dato a sapere finora è che è stato assegnato l’incarico all’architetto Picolroaz e che è già stata lanciata, senza un momento di condivisione con la Comunità, la raccolta di richieste da parte dei cittadini”.
“Le amministrazioni precedenti – prosegue il comunicato – ci hanno ormai abituato a una serie di cosiddette “varianti puntuali” (15 negli ultimi 20 anni) che andavano a correggere il piano regolatore generale su punti specifici, consentendo comunque una cementificazione via via più spinta nei centri abitati. In molti casi non si trattava di concessioni legate a bisogni di spazio per cittadini, famiglie o imprese, ma piuttosto per rivendere terreni o edifici. Se vogliamo fare il bene della Comunità, per prima cosa è necessario interrogarsi su quali sono i suoi bisogni reali e profondi oggi a partire da un dibattito aperto in Consiglio comunale, che invece ha appreso la notizia dalla stampa”.
Infine il consigliere di opposizione pone alcune domande: “Non sarebbe stato più logico attendere l’approvazione del Piano territoriale della Comunità, che detta le linee generali degli stessi? Mancano una visione di prospettiva e uno studio socio economico che chiarisca le dinamiche demografiche: se la popolazione non cresce, se le presenze turistiche sono scarse e per lo più concentrate in alloggi turistici, se diversi stabili soprattutto nei centri storici sono dismessi o fatiscenti, o comunque non utilizzati, perché aprire ad ulteriore cementificazione? Qual è la pubblica utilità? Perché questa urgenza improvvisa a quattro anni dalla nomina della Giunta Fravezzi? Perché lanciare la suggestione di un nuovo Piano regolatore a pochi mesi dalla scadenza del “semestre bianco” quando si potrà effettuare solo ordinaria amministrazione?”.