Triplicate a Riva le seconde case, è emergenza alloggi per i residenti
Emergenza con la “E” maiuscola. Emergenza casa in tutte le sue accezioni, dallo sfratto alla richiesta di un alloggio in affitto, da chi può permettersi di pagare un canone a chi, invece, per difficoltà intrinseche non può permetterselo. Nel Garda trentino ormai trovare casa è impresa ardua, acquistare un po’ meno (ovviamente se si dispone di denaro senza problemi visti i costi a metro quadro) ma anche qui ci sarebbero alcune valutazioni da fare. Tornando all’emergenza casa, è ora che la criticità vada presa e affrontata “di petto” come si dice. In Comunità si aprirà un Tavolo di lavoro specifico con l’assessore Marchiori, in quel di Riva il sindaco Cristina Santi nella sua relazione politico programmatica 2024-2026 lo ha inserito e poi presentato in Consiglio comunale. I numeri delle case vacanza e appartamenti turistici sono rimasti immutati dal 2022 rispetto al 2023, mentre sono triplicate le seconde case. I dati li ha forniti la Gestel, la società che si occupa della gestione delle entrate locali, mettendo nero su bianco le cifre: da 501 a 1.810, siamo anche oltre il triplicare delle seconde case. Urge, in questo, monitorare la situazione attentamente perché mancano le case per i residenti. Capitolo Itea: trenta domande (il dato è di qualche giorno fa) per sfratti da privati, difficoltà finanziarie, residenti con invalidità, minori nel nucleo familiare, altre 358 domande in graduatoria per nuclei comunitari e 122 per altri extracomunitari, con Riva che ne ha in lista ben 226, rispettivamente 154 da nuclei comunitari e 72 extracomunitari a fronte di 18 alloggi in assegnazione, solo 10 a Riva del Garda. Basta questo a far capire a quale punto sia arrivata la criticità per alloggi.