Altra Interrogazione in Parlamento (M5S) sulla Ciclovia del Garda

Claudio Chiarani12/01/20243min
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L’onorevole Sergio Costa del Movimento 5 Stelle, primo firmatario assieme a Valentina Barzotti, Enrico Cappelletti, Ilaria Fontana, Patty L’Abbate e Daniela Morfino in data 15 novembre scorso dell’interrogazione destinata al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, chiede al Governo italiano se la Ciclovia del Garda, in buona sostanza sia realizzabile senza impatti sull’ambiente circostante. Nell’interrogazione gli onorevoli firmatari, fatte le debite premesse in relazione al progetto in corso di valutazione riguardante l’intero perimetro del lago di Garda, il quale presenta numerose criticità in fatto di sicurezza, impatto ambientale, costi pubblici, consumo del suole ed economia del territorio, chiedono se lo scopo dell’opera non dovrebbe, invece, essere racchiuso in una promozione del turismo economicamente ed ecologicamente sostenibile ai fini della valorizzazione dell’inestimabile risorsa naturale che il più grande lago italiano rappresenta. La stima dei costi, valutata in 344 milioni di euro, cifra per la quale si è calcolato un ulteriore aumento del 300% per 160 chilometri totali di tracciato senza, peraltro, andare a “toccare” i costi successivi all’eventuale realizzazione, ossia quelli di manutenzione necessaria a causa della morfologia del luogo, le indagini geotecniche, il fatto che il progetto sarebbe realizzato in un’area sismica a rischio 2 (medio-alto) e tutta una serie di criticità collegate, infine, pongono una seria riflessione sul fatto se debba essere realizzata. I Ministri preposti, si legge alla fine dell’interrogazione, intendono assicurare che se si realizzasse l’opera non si arrecherebbero danni all’ambiente, agli ecosistemi, nel rispetto della normativa? E ancora, infine, gli stessi intendono valutare l’implementazione del menzionato progetto di viabilità mista tra pista ciclabile e battelli al fine di tutelare l’ecosistema del lago di Garda e sostenere così l’economia dei suoi territori? Con l’opera che, qualora fosse delocalizzata sul lago, invece, grazie al sistema di trasporto con battelli già esistente andrebbe in “collisione” vista la possibilità di trasporto su acqua già “dedicato” al cicloturismo sul lago?

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