Festa di San Martino, a Drena i rintocchi del Campanò

Redazione11/11/20233min



 

Si è ripetuta oggi a Drena la tradizione del “Campanò”, ovvero il concerto delle campane eseguito a mano dalla Chiesa di San Martino. Si tratta della rievocazione storica dell’usanza che, da più di 100 anni, fa parte della vita del paese.

Da sempre il suono delle campane ha segnato il tempo, un vero e proprio linguaggio sonoro, un modo di comunicare messaggi a tutto il paese. I rintocchi segnano le ore, annunciano eventi tristi, di festa e di pericolo. Per fare un esempio il suono delle agonie, che avvisava la morte di qualcuno, era diverso in base all’età e, in quegli anni, erano molte quelle dei bambini.
La tradizione viene portata avanti da molti anni da Paolo Bombardelli ed Enrico Bortolotti i quali eseguono il concerto campanaro nelle due ricorrenze importanti per Drena: San Martino, patrono del paese, e quella dedicata al santuario della Madonna di Fatima, il 13 maggio. A mezzogiorno esatto i due concertisti avviano il particolare concerto. Ognuno impugna il battacchio di due delle quattro campane e rintoccano la sequenza per una ventina di minuti. Un momento molto apprezzato ed atteso dai residenti.

Nella giornata di oggi hanno posizionato, all’interno dell’angusta scalinata che porta al campanile, una targa a ricordo degli ultimi campanò. Se ora è tutto automatizzato, in quel tempo serviva una persona che si occupava quotidianamente di questo incarico. Il più vecchio che si ricorda è Vittorio Bortolotti (detto Pirlo) che si dedicò alle campane fino al 1948. Prese il suo posto Lino Bombardelli il quale, essendo senza una mano, per suonare a festa, collegava i battacchi alle corde, sulle quali batteva energicamente come fosse una tastiera per farli muovere. Svolse questo compito fino alla fine degli anni ’60, quando si abbandonò l’usanza.
Nel 1979 arrivò il nuovo parroco don Sergio Zandonatti che volle ripristinare la tradizione, incontrando la disponibilità di Bombardelli e Bortolotti che portano avanti con passione questa particolare pratica del campanò da ben 44 anni. Le energie a loro non mancano ma, guardando al futuro, sono alla ricerca di nuovi volontari disposti a portare avanti la tradizione.

Alle 12 in punto ha preso il via il tradizionale concerto, del quale i due esperti conoscono ormai l’alternanza dei rintocchi a memoria, con la cantilena insegnata da mamma Ilda: “Din don, din dela, sè maridà ‘l Brighela; Tito Tèsio polentòm, brusa ferle e fa carbóm”.

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche