Critiche PD ai bilanci APM di Riva, la Giunta: “Il presidente Torboli rimane al sul posto”
Nessuno tocchi… Marco Torboli. L’amministratore unico di Alto Garda Parcheggi e Mobilità, in sigla APM, è al centro delle polemiche sollevate dal Partito democratico di Riva del Garda, opposizioni che “attaccano” il suo operato e la gestione della società in House del Comune rivano. L’accusa? Aver prodotto in tre anni di gestione un buco di 613 mila Euro, almeno questo affermano i consiglieri Mosaner, Chizzola, Bertoldi e Zanoni. Scarsa attitudine nella gestione della società e un netto peggioramento che evidenzia come la gestione (di Torboli ma anche del Comune che non controllerebbe abbastanza il suo operato visto che APM è al 100% del Comune di Riva) mette a rischio l’esistenza di APM stessa. Nonostante la voce “ricavi” sia positiva, affermano le minoranze consiliari del PD, nonostante la pandemia abbia ridotto le entrate, e questo sia capibile, sono le entrate della piscina comunale (prima gestita dagli Amici Nuoto Riva) a preoccupare con una flessione del 17%. Ma non solo. C’è dell’altro, dicono i consiglieri Dem: l’aumento del contributo comunale per la piscina, ad esempio, salito da 115 mila Euro a 185 mila , infine, a quasi 200 mila nel 2023. Per non parlare dell’aumento dei costi che, tirate le somme, ha portato al “buco” di 613 mila Euro.
Un mero attacco personale, afferma la giunta rivana quasi in toto, perché APM è una società seria, di punta di questo Comune, e la mozione presentata contro Torboli non troverà “appoggi” in maggioranza, questo è certo. I bilanci sono certificati e depositati e quando la mozione sarà presentata troverà non certo ciò che i Democratici si attendono.
Torboli (nominato nel luglio del 2021 al vertice di APM) ribatte che due bilanci su tre esaminati vanno ascritti alla precedente gestione, quando c’era Pierluigi Bagozzi al vertice della società, e che il bilancio 2022, l’unico suo a mandato pieno ha chiuso con una perdita di 227.853 Euro. Ma di questa cifra circa 180 mila sono da ascriversi agli aumenti dei costi energetici. Poi c’è di mezzo una causa intentata da un ex dipendente (vinta in secondo grado) ma che risale sempre alla precedente gestione di APM, tenendo conto che sono andati persi ben 500 stalli di sosta per lavori vari. L’area ex Cattoi? Un costo tra i 90 e 100 mila Euro ma che ha portato nelle casse di APM incassi, dal 2021 a oggi, oltre 700 mila Euro.
E, chiosa Torboli nella sua dichiarazione alla stampa, il 10 ottobre scorso la Società ha superato per la prima volta i due milioni di Euro d’incasso. Risultato mai raggiunto prima, pur agevolando le tariffe per i residenti e incrementando solo quelle per i turisti.
Una “difesa” in cui è ovviamente intervenuto il sindaco Cristina Santi, ricordando che la società è diretta emanazione del Comune di Riva, che non deve staccare dividendi ma offrire servizi. Con qualche “frecciatina” alla precedente amministrazione PD con Mosaner sindaco, ricordando che, per la piscina Meroni, ad esempio, mancavano le certificazioni antincendio e che sono stati migliorati alcuni aspetti igienico-sanitari.