Trentino: Provincia e imprenditori alleati contro il “rischio mafia”

Redazione06/09/20234min
INCONTRO PAT MAFIA (1)

 

Il Trentino punta sugli strumenti di difesa “partecipata” contro i tentativi di radicamento delle organizzazioni mafiose che possono interessare il nostro territorio, come previsto dal progetto per la prevenzione dei fenomeni di illegalità collegati alla criminalità organizzata anche in ambito economico, promosso da Provincia autonoma di Trento e Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento (CCIAA). Tra le azioni delineate nell’ambito dell’iniziativa, che rientra negli sforzi del sistema trentino per la prevenzione e il contrasto della presenza della criminalità nel tessuto economico e imprenditoriale, ci sono la corretta informazione sulle modalità di infiltrazione mafiosa nelle economie produttive del Nord e strumenti di difesa da parte di amministratori pubblici, imprenditori e società civile. Questo il pacchetto illustrato dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti, assieme al presidente della Camera di commercio Gianni Bort e ad Alberto Francini in veste di coordinatore dell’iniziativa.
Il presidente Fugatti ha parlato di “un’intesa contro le possibili infiltrazioni criminali, a tutela della comunità”: “Il Trentino, con la sua Autonomia che proprio domani celebra la sua Giornata di riflessione e sguardo al futuro, ha il dovere di fare il massimo per mettere al riparo il proprio territorio, il proprio tessuto economico e la società civile, attraverso la piena collaborazione con i Corpi dello Stato. Dobbiamo continuare a essere innovativi, favorire lo scambio di informazioni e l’analisi dei dati, come previsto dai diversi protocolli siglati dal sistema Trentino, contro un rischio che c’è e contro cui non bisogna mai abbassare le difese. Questo percorso, già avviato assieme alla Camera di commercio, può così svilupparsi ulteriormente. È una risposta chiara delle istituzioni anche riguardo al dibattito sul tema”.

A illustrare nello specifico i contenuti è stato il coordinatore Francini, già questore di Trento e attualmente commissario per il Comune di Lona Lases: “L’idea del progetto è cercare di innalzare la soglia dell’attenzione e la cultura della sicurezza, contribuendo in primo luogo un’informazione e ad una corretta analisi dei rischi di infiltrazione mafiosa. Il Trentino ha l’Autonomia che fa da scudo se svolge un’azione di avanguardia, come ha dimostrato ad esempio sui protocolli per la prevenzione della corruzione. Così deve avvenire anche nell’attenzione ai fenomeni di infiltrazione mafiosa che possono coinvolgere le attività economiche e la comunità, come dimostrano pregresse attività della magistratura inquirente riscontrate da sentenze dei tribunali”.
Francini ha spiegato che le azioni proattive sul tema – come il Tool Kit di autodiagnosi dell’imprenditore- si rivolgono a imprenditori, porteranno benefici in termini di attenzione e innalzamento della soglia di resistenza ai tentativi di infiltrazione nell’economia trentina. Verranno inoltre implementati gli incontri, già avviati, con i sindaci e le Comunità di valle, “una sorta di consulenza e assistenza agli amministratori che possono trovarsi in situazioni di imbarazzo”, ha specificato il coordinatore.


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