Dalla Comunità di Valle aiuto a 352 persone disabili
352. Un numero come un altro se preso in un qualsiasi contesto, ma nel caso specifico di quanto i servizi assistenziali che operano sul nostro territorio significa persone. Persone affette da disabilità cognitive, persone che a seguito di incidenti stradali non sono più autonome, persone verso le quali i servizi socio assistenziali si prodigano affinché possano in qualche modo tornare ad essere, appunto, persone. Un messaggio, quello che l’assessore in Comunità di Valle Tiziana Betta ha lanciato ben chiaro: “I cittadini capiscano l’importanza di rivolgersi al servizio senza pregiudizi” ha dichiarato alla stampa, perché solo con l’aiuto degli operatori che si dedicano all’accoglienza e al loro supporto si può trovare un giusto equilibrio e una soluzione ai loro problemi, cognitivi o fisici che siano. Ebbene, al momento sono sei gli operatori che si dedicano a questo sotto il coordinamento di Costanza Fedrigotti: Martina Betta, Gaia Giustini, Laura Pisoni, Andrea Scharf, Licia Ghezzi e Cristina Zandonella. Un esempio professionale verso coloro i quali ne hanno necessità, in previsione di quando scomparsi magari i genitori i più fragili si troveranno senza quell’aiuto che oggi possono dar loro, un esempio fatto di aiuto concreto come il vivere autonomi in un appartamento, il trovare lavoro, il superare le difficoltà del momento. 352 adulti e ben 71 minori con disabilità sono seguiti costantemente dagli operatori che li indirizzano verso le attività territoriali dedicate, accompagnati verso percorsi che li potranno portare al mercato del lavoro, uno stipendio, una vita regolare e autonoma. Un terzo del bilancio della Comunità di Valle è destinato a questo, più di tre milioni di euro sui circa dieci totali. Non una spesa ma un investimento che una società che si definisca “civile” deve portare avanti.