Assegno unico, la Giunta rivaluta i sostegni all’inflazione
La Provincia autonoma di Trento “indicizza” l’assegno unico provinciale per le domande in pagamento nel primo semestre 2023. Questo quanto approvato dalla Giunta provinciale. La rivalutazione ammonta al 4% per la quota A (sostegno al reddito) e per la quota B1 (famiglie con figli) e al 6% per la quota B3 (famiglie con invalidi). Il costo dell’operazione ammonta a circa 2 milioni di euro.
L’obiettivo è quello di adeguare i valori dell’assegno unico in relazione in particolare all’andamento dell’inflazione e all’aumento dei costi a carico delle famiglie con maggiori difficoltà economiche o con presenza di familiari invalidi.
“L’obiettivo – come precisa il presidente della Provincia Maurizio Fugatti – è quello di adeguare i valori dell’assegno unico in particolare in relazione all’andamento dell’inflazione e all’aumento dei costi a carico delle famiglie con maggiori difficoltà economiche o con presenza di familiari invalidi”.
“Si tratta di un ulteriore e necessario intervento – sottolinea l’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli – ad integrazione di quanto già fatto con il bonus energia attivato attraverso l’assegno unico provinciale, che ci ha permesso di compensare la crescita del costo dell’energia. Ora, con questa indicizzazione, sempre con l’assegno unico andiamo a completare l’adeguamento all’incremento dei prezzi per le categorie economicamente più fragili”.
La proposta va incontro anche alle richieste che recentemente i sindacati hanno formulato a livello unitario. Il provvedimento riguarda il primo semestre 2023 (non è quindi un aumento a regime) proprio per valutare l’evoluzione dei prezzi.