Sette coperte rosse sulla veranda di Arco per dire «Mai più»

Redazione22/12/20223min
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Sono esposte nella veranda del Casinò municipale le sette coperte rosse realizzate da singoli cittadini, gruppi e associazioni per dire «mai più» alla violenza sulle donne.
Nell’allestimento sono stati compresi anche l’opera artistica collettiva «Ali di donne», ideata da Luciana De Bellis e realizzata assieme a una decina di residenti della rsa della Fondazione Comunità di Arco con la collaborazione di Fabio Amistadi e il cartello informativo realizzato dalla Sezione scout Cngei di Arco.
Giovedì 22 dicembre, poco dopo mezzogiorno, la breve cerimonia di inaugurazione, presenti il sindaco Alessandro Betta, il consigliere comunale con delega a inclusione, diritti civili, laicità e pace Tommaso Ulivieri, la responsabile Servizio politiche sociali e prima infanzia Viviana Sbaraini e l’artista Luciana De Bellis.

L’invito a una mobilitazione diffusa per un progetto corale finalizzato alla realizzazione di una grande coperta di lana rossa, dal valore simbolico forte e plurimo, era stato lanciato nell’ottobre del 2021 dal Tavolo sociale per il contrasto alla violenza di genere, composto dai referenti dai sette Comuni e della Comunità Alto Garda e Ledro -Arco, Drena, Dro, Ledro, Nago-Torbole, Riva del Garda e Tenno- e dalla Comunità stessa.
La proposta: la cittadinanza si attivi realizzando dei quadrati di lana rossa della dimensione di 20 x 20 centimetri, per un successivo assemblaggio. La risposta è stata superiore alle aspettative: negli appositi raccoglitori allestiti all’entrata dei sette municipi dei Comuni della Comunità di Valle si sono recati tantissimi singoli cittadini, famiglie, associazioni, case di riposto, circoli anziani, e non sono dall’Alto Garda e da Ledro ma anche dalla valle dell’Adige. I quadrati di lana rossa, alla fine, sono stati circa 1300, per una superficie complessiva di circa 50 metri quadrati. Quindi, un gruppo di volontarie di Luogo Comune, il centro di aggregazione che si trova in via Marchi a Riva del Garda, si è occupato del lavoro, non semplicissimo, di cucito, necessario per realizzare le sette coperte di lana rossa, simbolo della vicinanza di tutto il territorio alle donne vittime di violenza e di femminicidio.

 


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