Reti di riserve: via libera all’attuazione della riforma

Redazione30/08/20223min
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Via libera dalla Giunta provinciale all’attuazione della riforma delle Reti di riserve, prevista da un articolo della legge 6 del 2021 per dare nuova energia e continuità all’operato di questi istituti, introdotti nel 2007 per avviare “dal basso” percorsi di sostenibilità incentranti sulla conservazione e valorizzazione della natura. Per semplificare le procedure di programmazione degli interventi a tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile che caratterizzano l’operato delle Reti, la delibera approva lo schema tipo di una nuova convenzione novennale tra i Comuni e le Comunità interessate e la Provincia (ed altri soggetti, in determinati casi), che rappresenterà lo strumento di governance generale della Rete, e gli elementi essenziali del Programma triennale degli interventi che ciascuna Rete dovrà elaborare nel dettaglio. Vengono definiti fra l’altro nella delibera i criteri per la determinazione dei finanziamenti, le tipologie di interventi e le attività finanziabili, le modalità per la presentazione delle domande, la spesa ammissibile, la sua rendicontazione. In sostanza, tutti gli elementi che consentiranno un più agile ed efficace raggiungimento degli obiettivi al centro dell’azione delle Reti di riserve.
Le Reti di riserve sono state attivate dalla legge provinciale 11 del maggio 2007 per il “Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree protette” e rappresentano uno dei progetti più innovativi nell’ambito della tutela dell’ambiente in Trentino.

Attualmente, in Trentino, sono istituite 10 reti di riserve (fra cui il Parco naturale locale Monte Baldo ed i Parchi fluviali del Noce e della Sarca), con il coinvolgimento di 91 Comuni e più di 140 Enti, comprendendo fra gli altri anche le Comunità, i Bacini Imbriferi Montani, le Amministrazioni Separate di Uso Civico, e coordinandosi con i 73 siti della rete ecologica europea “Rete Natura 2000”. Nel complesso le Reti di riserve hanno mobilitato in circa dieci anni di attività oltre 23 milioni di finanziamento totale tra azioni di tutela attiva di habitat e specie, percorsi di valorizzazione della fruizione dell’ambiente naturale ed iniziative di sensibilizzazione ambientale e di sviluppo sostenibile.
Le principali novità riguardano in sintesi:
l’attivazione della Rete attraverso una convenzione di durata novennale tra i soggetti interessati;
l’approvazione di un Programma degli interventi di durata triennale;
l’abrogazione dell’obbligatorietà dei Piani di gestione.

 


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