Ampliamento Maroadi, il comune di Arco si affida al TAR
In merito all’ampliamento del camping Maroadi al Linfano di Arco, rimane aperta la questione in ambito Civile su quella sopraelevazione dell’edificio e dell’adiacente palazzina servizi, i cui lavori erano iniziati prima che il Consiglio comunale concedesse con apposita votazione la relativa deroga, per i quali ora sarà il Tribunale Amministrativo Regionale a doversi esprimere: sanatoria o demolizione e ripristino?
Per l’aspetto Penale sono stati infatti prosciolti dall’accusa per non aver commesso il fatto il sindaco di Arco Alessandro Betta, l’ex assessore Fabrizio Miori (oggi consigliere comunale), l’ex dipendente dell’ufficio tecnico Tiziana Mancabelli e l’ex segretario comunale Rolando Mora.
I fatti risalgono a tre anni fai: i lavori erano iniziati e, a poche ore dalla concessione della deroga per costruire, un operaio s’infortuna nel cantiere e il “caso”viene scoperti dalla Polizia locale intervenuta sul posto. Stop, sigilli e via all’inchiesta. Ora è necessario concludere al più preso l’intera vicenda visto che un ricorso al Presidente della Repubblica (proposto dalla proprietà) porterebbe il tutto alle famose “calende greche” con altri anni di un nulla di fatto. L’amministrazione comunale arcense, proprio per cercare di chiudere il tutto in tempi brevi, ha decretato il passaggio in sede giurisdizionale, al TAR che deciderà chi ha ragione.
Il Camping Maroadi, che dà lavoro a decine di persone tutto l’anno, attende una risoluzione in tempi celeri per poter implementare l’offerta turistica dell’azienda.