Riva del Garda, addio al poeta Alberto Maria Betta

Claudio Chiarani06/06/20223min
Le ultime scarpinate per el bait del Germano ok

 

Il poeta, scrittore, attore e narratore Alberto Maria Betta di Riva del Garda, ottantun anni, è deceduto all’ospedale Santa Chiara di Trento. Nella giornata di sabato 4 giugno si stava recando in piazza Cavour quando ha avuto un malore improvviso, cadendo all’indietro e battendo violentemente il capo. I soccorsi sono stati tempestivi e, vista fin da subito la gravità del trauma, è stato trasportato con l’elicottero di Trentino Emergenza al nosocomio del capoluogo. Le due operazioni non sono servite a ridurre l’ematoma e nel pomeriggio di lunedì 6 è venuto a mancare, lasciando sgomenta la città di Riva che perde una delle sue figure più importanti in ambito culturale e sociale.
Fondatore della Compagnia teatrale dei Sarcaioli, aveva scritto anche alcune commedie ed ultimamente, anche se non recitava più, ne faceva ancora parte attiva. Alberto Maria Betta è stato anche socio della SAT rivana da oltre mezzo secolo. Appassionato di montagna e in pensione da tempo, oltre alla recitazione e la montagna, era anche un abile fotografo. Un mese fa aveva esposto alla “Craffonara” alcune sue opere in bianco e nero, tecnica che preferiva in quanto gli ricordava il passato trascorso in camera oscura. Uno spazio del suo cuore era anche per l’Inter. Solo pochi giorni fa aveva letto alcuni brani dal libro di Rocco Frizzi “El Pont dei Strachi” durante la presentazione nel cortile della Rocca.
L’ultima sua intervista è stata concessa a Nello Morandi per il mensile “la Busa” raccontando la sua vita e le sue avventure. Ex dipendente delle Fedrigoni, aveva lasciato Riva a 26 anni per il Sudafrica, per tornarci a 47. A Port Elizabeth aveva messo su famiglia ed avuto due figli, Emmanuela e Roberto.
Tornato in Italia prima di tutto fece la tessera della SAT e poi trovò impiego in alcune ditte meccaniche. Arrivato alla pensione si dedicherà anima e corpo alla Capanna Santa Barbara, dove a turno si occupava del pranzo e della accoglienza. Dal 2017 era socio attivo della associazione culturale per la tutela del dialetto “Giacomo Floriani”.
“Ma vardéntene ‘n po’ ‘n giro,
la realtà l’è una e quela:
che la nossa cara Riva
l’è ogni dì sempre pù bela”.
Questo lo stralcio di una poesia scritta da Betta, una delle tante che scriveva in italiano e dialetto, dedicata alla sua amata città che ora lo ricorderà per sempre.

 


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