Grandi derivazioni idroelettriche: non sussistono interessi pubblici contrastanti con l’uso idroelettrico
Via libera dalla Giunta provinciale agli atti preliminari in vista delle procedure di riassegnazione delle 17 grandi derivazioni idroelettriche del Trentino. Le delibere approvate attestano che per nessuna concessione sussistono prevalenti interessi pubblici ad un uso diverso delle acque del tutto incompatibili con l’uso idroelettrico.
Si è giunti a questa conclusione al termine dell’attività istruttoria svolta dal Dipartimento Territorio e trasporti, ambiente, energia e cooperazione, con il supporto dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia ed in collaborazione con gli altri dipartimenti provinciali. Gli interessi pubblici valutati sono stati in sintesi: la sicurezza del territorio e delle popolazioni, la tutela dell’ambiente e del paesaggio, gli interessi culturali, l’accessibilità del territorio, l’utilizzo delle acque ai fini turistici, sportivi e irrigui.
Un’altra delibera approvata fissa i criteri di priorità per rendere disponibile per altri usi, qualora sia richiesta, una parte dell’acqua fino ad oggi concessa alle grandi derivazioni idroelettriche.
Per 17 concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico si sta avvicinando la scadenza che, in base all’articolo 13 dello Statuto recentemente modificato, è stata prorogata al 31 dicembre 2023 o alla data successiva individuata dallo Stato per analoghe concessioni situate nel rimanente territorio nazionale. Ad oggi questa data è il 31 luglio 2024.
A prescindere dalle diverse possibili forme utilizzabili: gara per l’assegnazione della concessione o gara per la scelta del socio privato per le società miste, oppure istituzione del partenariato pubblico privato, la legge provinciale 4 del 1998, come modificata dalla 9 del 2020, prevede che, prima della scadenza, venga valutato se sussistano prevalenti interessi pubblici ad un diverso uso delle acque in tutto o in parte incompatibile con quello idroelettrico, oppure se sussista un interesse di terzi ad un loro uso diverso.
Dalle delibere approvate emerge che nel complesso non sussistono prevalenti interessi pubblici che ostacolino la continuazione dello sfruttamento idroelettrico. Peraltro, è stata messa in evidenza l’esigenza di prevedere nei prossimi documenti di gara misure, vincoli e prescrizioni per meglio contemperare gli interessi pubblici con l’uso idroelettrico. Si tratta, ad esempio dei vincoli per il deflusso Minimo Vitale e di quelli a tutela della fauna ittica e a favore delle attività della pesca sportiva e di quelli riguardanti la gestione dei serbatoi artificiali sia nell’interesse della sicurezza idraulica dei territori sia per la tutela del paesaggio. In alcune concessioni è stata riconosciuta l’esigenza di assicurare la continuità delle utenze irrigue collettive ed ittiogeniche; per altre sono stati evidenziati vincoli volti a rendere fruibili gli impianti che rappresentano importanti beni culturali in Trentino.