Nuovo regolamento dell’Azienda sanitaria, l’Alto Garda e Ledro nel distretto Sud
Potenziamento del Dipartimento di prevenzione, ripristino e potenziamento dei distretti sanitari anche a garanzia di una migliore integrazione sociosanitaria, istituzione di un’unica rete ospedaliera articolata su sette strutture aziendali secondo un modello di “ospedale policentrico”, fortemente integrato con il territorio, per garantire la continuità della cura e della presa in carico, e in raccordo con la Scuola di Medicina e Chirurgia di Trento. Sono questi i punti cardine del nuovo modello organizzativo dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari definito lo scorso anno dalla Giunta e approvato venerdì 13 maggio.
Fondamentale, nel quadro complessivo, lo sviluppo di un’alleanza con la medicina di famiglia, gli specialisti, gli infermieri e in generale con i professionisti sanitari e sociosanitari che garantiscono servizi sul territorio. La Medicina di gruppo integrata e le Reti professionali locali vanno in questo senso e puntano ad un’integrazione generale dei professionisti sanitari e socio-sanitari sul territorio per garantire vicinanza, accessibilità e continuità assistenziale, in particolare nella presa in carico e nella gestione domiciliare delle situazioni di cronicità e per facilitare il coinvolgimento attivo dei pazienti. Il nuovo assetto garantisce un coordinamento della sanità territoriale (con funzione di sintesi e presidio della uniformità, equità e sostenibilità del sistema sanitario sul territorio).
Tre distretti con sei ambiti territoriali:
distretto Nord (Trento e Valle dei Laghi; Val di Non e Sole, Rotaliana, Paganella)
distretto Sud (Vallagarina e Altipiani Cimbri; Alto Garda e Giudicarie)
distretto Est (Cembra, Fiemme e Fassa; Valsugana, Tesino e Primiero).
La riforma è stata costruita pensando i distretti e il dipartimento di prevenzione connessi all’ospedale policentrico: centri specializzati per patologia distribuiti all’interno della rete ospedaliera, che possano garantire la prossimità delle cure con il territorio, la complementarietà e sussidiarietà delle strutture ospedaliere, nel rispetto delle esigenze locali. Ogni ospedale di valle sarà caratterizzato come ospedale di riferimento provinciale per alcuni percorsi.
Il disegno della riorganizzazione prevede i dipartimenti territoriali, ospedalieri e transmurali (con la creazione di tre nuovi dipartimenti transmurali: pediatrico, ostetrico-ginecologico e “anziani e longevità”).
Il nuovo regolamento individuato dalla Giunta, anche alla luce di quanto emerso nella gestione della pandemia, valorizza la prossimità al cittadino dei servizi territoriali e ospedalieri e prevede risposte organizzative e gestionali diversificate in relazione ai bisogni di salute espressi dai diversi ambiti territoriali. Il modello di “ospedale policentrico” integrato con il territorio si completa con i tre distretti sanitari definiti dall’esecutivo lo scorso mese di dicembre.
La nuova organizzazione comporta un maggiore costo complessivo su base annua di circa 2 milioni di euro.