Interventi complessi: negli ospedali trentini anche i pazienti del Garda veronese

Redazione01/05/20222min
Protonterapia sanità salute


Sviluppare iniziative di cooperazione e sinergia fra la Provincia autonoma di Trento e quella di Bolzano per migliorare l’assistenza sanitaria alla popolazione regionale e per rendere maggiormente sostenibile il ciclo dei rifiuti; il tutto a seguito di una proposta della Regione posta come “facilitatore” nella costruzione dei rapporti tra le due Province. Punta a questo il Protocollo di intesa approvato dalla Giunta provinciale del Trentino.
Due gli ambiti in cui sviluppare le iniziative di sinergie fra le due Province: da un lato vi è l’accordo di programma per considerare il tema dello smaltimento rifiuti in un’ottica di bacino regionale anziché distinto tra le due Province, dall’altro vi è quello per l’erogazione e la gestione in comune di attività sanitarie svolte dalle rispettive Aziende, funzionale a mettere a fattor comune ambiti di alta specializzazione e dove è forte la presenza delle nuove tecnologie.
Altro aspetto riguarda le operazioni e gli interventi complessi, per i quali potranno intervenire professionalità di entrambe le Province, collaborazione poi sul 118 in particolare nelle aree di confine e per l’elisoccorso, come anche nella partita dei finanziamenti statali. Stipulata una collaborazione anche con le altre regioni: dopo l’accordo con Feltre per la gestione dei pazienti del Primiero, un’altra intesa è stata stipulata con l’Azienda sanitaria scaligera per trattare negli ospedali trentini i pazienti delle aree di confine, Garda Veronese e Lessinia.
Nel dettaglio il Protocollo sulla sanità prevede una collaborazione stretta fra le due Azienda sanitarie, trentina e altoatesina, su alcuni ambiti: in primis il Centro di Protonterapia che tratterà anche pazienti provenienti da Bolzano, mentre i pazienti trentini affetti da patologie del midollo spinale faranno riferimento alla struttura di oncoematologia bolzanina, anche se si sta lavorando in accordo con l’Alto Adige affinché l’ospedale Santa Chiara di Trento, possa essere autonomo nella fase del prelievo entro i prossimi due anni.

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