Ospedale di Arco, le carenze elencate in Provincia dalla consigliera Demagri
Paola Demagri, consigliera provinciale in quota Partito Autonomista Trentino Tirolese, denuncia alcune carenze riscontrate all’Ospedale di Arco, affermando che l’assessore Stefania Segnana in campagna elettorale fatto delle promesse di miglioramento ma ad oggi rimaste tali.
Con al centro delle sue affermazioni il punto nascite, promessa rimasta tale senza seguito concreto.
Che l’ospedale di Arco non sia nato sotto una “buona stella” è ormai “cosa” nota, con tutte le promesse fatte dai politici di turno naufragate nel “mare magnum” delle campagne elettorali.
Anche l’anno scorso Lucia Coppola del Gruppo Misto in consiglio provinciale aveva chiesto lumi sul futuro del nosocomio arcense all’assessore Segnana.
Dopo due anni di pandemia che, ovviamente, ha bloccato tutto, la consigliera Demagri torna alla carica su tutti i problemi. Chiede informazioni all’assessore sulla possibile riapertura del Punto nascite, così come sulla “camera calda” che permette a chi arriva in pronto soccorso di non attendere al freddo. Ad oggi, da quanto riferisce la consigliera, gli operatori sanitari stazionano con le ambulanze all’aperto.
Poi chiede lumi anche sul servizio di psichiatria, altro reparto che a suo dire versa in condizioni critiche, senza luoghi di protezione per chi vi opera. Insomma una serie di criticità che sono, secondo la consigliera provinciale, alla base di tante richieste di trasferimento degli operatori in altre strutture trentine. Un malessere generalizzato che avrebbe portato a richieste di periodi di malattia, infortuni sul lavoro e periodi di aspettativa da parte dei dipendenti di tutti i reparti.