No-vax pentito residente a Dro parla dopo la terapia intensiva: “Ho fatto una cavolata”
Si è pentito amaramente Francesco Piacentini, un veneto originario di Valdagno che, colpito dal Covid, ricoverato dapprima nel reparto di pneumologia dell’ospedale di Arco e successivamente al Santa Maria del Carmine di Rovereto, è riuscito a riaprire gli occhi solamente grazie all’aiuto dei sanitari. Dopo venti giorni nei quali è rimasto intubato e ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale roveretano, l’agente di commercio che abita a Dro ha esclamato “Ho fatto una cavolata.” Convinto a non vaccinarsi dopo aver letto di tutto e di più in rete, Francesco Piacentini si è ammalato a fine dicembre e, dopo aver passato Capodanno ad nosocomio di Arco in pneumologia subintensiva, il primo gennaio è stato accolto nel reparto rianimazione dell’ospedale di Rovereto dove è rimasto fino al superamento della fase critica, quella che la moglie ormai pensava gli sarebbe costata la vita. Oggi si sprecano i ringraziamenti per i medici, gli operatori sanitari, infermieri e sanitari che si sono occupati di lui, così come la solidarietà per gli altri ammalati ricoverati in quel reparto. Il suo quadro clinico, monitorato giorno per giorno dal personale sanitari, era difficile e poteva evolversi sia positivamente che negativamente ma, per fortuna e grazie alle cure, tutto ora appartiene al passato. Francesco sta bene e la prima cosa che ha detto appena estubato è stato “Ho fatto una cavolata.” Sottovalutare la Sars Cov 2, il virus che causa il Covid è pericoloso e quest’ultimo fatto in ordine di tempo serve a far riflettere in merito. Febbre alta, bassa saturazione del sangue e altri sintomi, che ormai tutti noi conosciamo, devono essere presi in seria considerazione. “Ho cambiato idea sul vaccino – ha dichiarato al Corriere del Veneto Piacentini – ma non per codardia. Ora speriamo vada tutto bene e che passi presto”.