Rinnovata la convenzione per l’attuazione del codice rosso
Firmata oggi la convenzione tra le Procure della Repubblica di Trento e di Rovereto e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari per l’attuazione del «Codice Rosso». La convenzione, sottoscritta per la prima volta nel novembre 2019, viene ora rinnovata e firmata anche dalla Procura di Rovereto. In base all’accordo i professionisti psicologi di Apss daranno supporto alla Polizia Giudiziaria e all’ufficio del Pubblico Ministero nei casi in cui si renda necessario acquisire informazioni da persone minori o vulnerabili oppure nei casi previsti dalla legge 69/2019 che tutela le vittime di violenza domestica e di genere. Solo nel 2021 sono state 121 le richieste di intervento agli psicologi dell’Apss, di cui un 30% per ascolto di minori, un dato che sommato ai 65 interventi del 2020 sottolinea l’impegno professionale oltre alla rilevanza della collaborazione tra i vari professionisti, sanitari e non, coinvolti.
La Legge 69/2019 negli articoli 1-3 ha previsto che il Procuratore della Repubblica acquisisca, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, le informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato il reato.
In base alla convenzione sottoscritta nel 2019 Apss ha istituito un elenco di professionisti psicologi disponibili ad affiancare la Polizia giudiziaria nell’esame di minori o vittime di violenza domestica e di genere e un numero telefonico dedicato a disposizione della Procura della Repubblica e di tutte le forze di polizia giudiziaria operative sul territorio trentino.
L’assessore provinciale alla salute Stefania Segnana ha voluto confermare il suo appoggio e quello del governo provinciale alla collaborazione evidenziando: «La cronaca, purtroppo, ci ricorda spesso quanto sia attuale il fenomeno della violenza nei confronti delle donne e più in generale nell’ambito delle relazioni familiari e personali. È dunque una firma importante, quella di oggi, che dimostra l’impegno che diverse istituzioni mettono in campo per affrontare, attraverso una forte collaborazione, un fenomeno che deve essere contrastato con tutti gli strumenti che l’ordinamento ci mette a disposizione. Fondamentale poi è la sensibilità dimostrata da sempre dalle Procure di Trento e di Rovereto nell’affrontare la violenza e i drammi che questa genera».