Monte Baldo “Patrimonio Unesco”, quattro comuni veronesi contrari
Si spaccano i comuni del veronese sul progetto avviato con le amministrazioni trentine, che assieme a cinque Comuni (Ala, Avio, Mori, Nago Torbole e Brentonico) della regione Veneto confinanti col Trentino intendono chiedere all’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura atta a promuovere la pace tra le nazioni di ottenere il riconoscimento di “Patrimonio dell’umanità” come è avvenuto, ad esempio, per le Dolomiti. Quattro Comuni veneti, infatti, sarebbero contrari e orientati verso un altro progetto che però pare essere “meno ambizioso” ma (forse) più realizzabile. Ma la strada giusta per arrivare al riconoscimento del Baldo quale Patrimonio dell’Umanità, un progetto condiviso con i Comuni di Malcesine, Brentino Belluno, Brenzone, Ferrara di Monte Baldo, Rivoli e Caprino Veronese, che in una riunione dell’agosto scorso alla presenza del vicepresidente della Provincia di Trento Mario Tonina, l’assessore alla cultura della regione Veneto Cristiano Corazzari e il sindaco di Riva Cristina Santi in qualità di “osservatrice” avevano avviato il progetto è la strada giusta, come ha recentemente avuto modo di affermare alla vigilia di Natale la consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon. Di idea diversa, invece, sono i Comuni di Costermano, Garda, San Zeno di Montagna e Lazise, i quali sarebbero invece orientati verso il progetto “Mab”, ossia “Man and Biosphere” (L’uomo e la biosfera), una valida alternativa dicono le quattro amministrazioni comunali, di un progetto scientifico avviato sempre dall’Unesco nel 1971, volto a promuovere su base scientifica il delicato rapporto uomo-ambiente tutelando la biodiversità e mettendo in atto lo sviluppo sostenibile.