Parco della Libertà, l’assessore Matteotti risponde all’interpellanza parlamentare
Che “l’affaire” parcheggio-parco della Libertà sulla superficie del vecchio cimitero di Riva del Garda sia “delicata” per le decise prese di posizione contrarie all’opera, è noto. Ora è stata presentata anche un’interpellanza parlamentare dagli onorevoli Pezzopane, Morassut, Braga, Berlinghieri, Buratti, Morgoni, Pellicani e Rotta (tutti in quota Partito Democratico) inoltrata al Ministero della Transizione Ecologica per sapere se la sua realizzazione sia davvero “opera sostenibile per l’ambiente e se i cinque milioni di Euro richiesti al Ministero, previsti per portare a termine il progetto, vadano davvero in direzione di quanto previsto anche dal Pnrr.
La battaglia contro la realizzazione dell’opera viene portata avanti dal Comitato “Parco della Libertà” e dal gruppo ambientalisti dell’Alto Garda.
Il progetto prevede l’abbattimento di 70 cipressi storici e, per il Comitato, questo non sarebbe il fine previsto dal finanziamento del Ministero.
Tutto di parere opposto, ovviamente, l’assessore alle Opere Pubbliche Pietro Matteotti. “Parto dai dati di quello che sarà realizzato- scrive Matteotti – 10.000 metri quadri di verde nel cuore della città, un vero Parco sotto al quale ci saranno 240 posti auto interrati. Al centro dello spazio in superficie è previsto uno specchio d’acqua di 750 metri quadri. Si riqualificherà un’area degradata, un ettaro circa di verde di alto valore estetico e paesaggistico il cui progetto procede nell’iter autorizzativo e sul quale non abbiamo intenzione di cambiare idea”.
Matteotti aggiunge che il tutto va avanti con “buona pace di verdi o presunti tali, giacché non si comprende la ratio, ossia la ragione, il motivo, il modo di procedere dell’interpellanza presentati dagli Onorevoli che l’hanno firmata. L’unica soluzione alla quale si arriverebbe se tale interpellanza fosse accolta sarebbe la perdita di cinque milioni di euro di finanziamento, denaro richiesto nel rispetto della norma e secondo i criteri stabiliti per riqualificare un’area altamente degradata al centro della città, a discapito del bene collettivo e dell’interesse pubblico”.
La nota dell’assessore si conclude abbastanza “duramente” con queste parole: “Con questi personaggi (chiaro il riferimento ai cittadini che compongono il Comitato Parco della libertà) e con queste forze, direttamente o indirettamente interessate non abbiamo nulla a che fare. Qualsiasi rapporto istituzionale viene a tutti gli effetti cancellato fino ad un cambio di atteggiamento, dovendosi purtroppo riscontrare indifferenza, ostracismo a prescindere e mancanza assoluta di sensibilità istituzionale”.