Plastica al bando negli Enti pubblici e negli eventi sostenuti dalla Provincia
Dal 1° gennaio 2023 in tutti i servizi di preparazione e distribuzione – automatica e non – di alimenti e bevande degli enti pubblici trentini, Provincia autonoma, enti strumentali e società partecipate, sarà inibito l’uso di prodotti monouso, e dovranno essere osservati particolari accorgimenti per ridurre la produzione di rifiuti. Dal 1° luglio 2022, invece, lo stop agli stessi prodotti monouso e l’osservazione delle stesse misure dovranno essere previsti in tutti gli eventi pubblici organizzati, finanziati o patrocinati dalla Provincia e dagli enti collegati. Queste le principali decisioni contenute nella delibera approvata dalla Giunta provinciale che fa del Trentino un territorio all’avanguardia in Italia a livello nazionale nel campo dall’ecoristorazione. Nel resto del Paese, infatti, la lotta alla plastica, il cosiddetto “plastic free”, incoraggiato anche dalle normative europee, riguarda appunto i prodotti in plastica ma non quelli in bioplastica. L’intervento della Provincia autonoma di Trento si spinge più in là, al fine di scoraggiare tout court la produzione di rifiuti e in particolare il consumo di prodotti monouso, ad esempio l’acqua in bottigliette di plastica o il caffé in cialde, in favore di modalità e strumenti che vanno dagli erogatori alla spina alle borracce personali per il prelievo delle bevande, passando per una diffusione più capillare delle bottiglie in vetro. Queste misure riguardano anche la gestione dei punti di ristoro, il cosiddetto servizio-bar, la fornitura di panini e alimenti agli enti sprovvisti di mensa interna, e l’erogazione di alimenti e bevande in eventi pubblici come feste, sagre e così via.
Vediamo alcuni esempi. Nei “punti di ristoro non accessibili al pubblico”, ovvero in sostanza in quelle stanze o angoli degli uffici dove sono installate macchinette per la distribuzione automatica di bevande o alimenti, non verrà più venduta l’acqua in bottiglia. Al suo posto verranno collocati erogatori di acqua microfiltrata, per il riempimento di borracce o bottiglie. Anche l’erogazione del bicchiere monouso sarà disincentivata, privilegiando l’uso di bicchieri o tazze personali. Chi nonostante tutto volesse ricorrere al bicchiere dovrà pagare un costo aggiuntivo di almeno 0,50 euro.
Anche nelle strutture sanitarie, nelle stazioni ferroviarie e in altri luoghi accessibili al pubblico, la vendita di prodotti monouso sarà contrastata; in qualche caso sarà consentita la vendita di prodotti in bottiglie di vetro con vuoto a rendere, in altri l’installazione di fontanelle per l’erogazione di acqua di rete o di “case dell’acqua” con erogazione di acqua filtrata.
Ed il prodotto-simbolo della pausa-caffè italiana? I distributori dovranno essere dotati di macinacaffè incorporato, per eliminare quindi cialde o capsule.
Per quanto riguarda gli eventi sostenuti dalla Provincia, invece, la principale novità riguarderà l’eliminazione di piatti, bicchieri e posate monouso in favore dei prodotti lavabili, di cui è possibile approvvigionarsi mediante servizi di consegna e ritiro già oggi presenti sul mercato locale. Questo, sostanzialmente a parità di costi economici e senza aggravi organizzativi, permetterà una riduzione di circa l’85% dei rifiuti prodotti dagli eventi, in un contesto nel quale le bioplastiche, incompatibili coi cicli produttivi degli impianti di compostaggio industriale, oggi vengono smaltite fuori provincia come rifiuto speciale, per un costo di circa 160 € a tonnellata. Inoltre, dal 1 luglio 2022 si potrà somministrare solo acqua del rubinetto e non si potranno somministrare alimenti e bevande in confezione monodose.