La scomparsa di Renzo Martini, storico titolare del chiosco all’Inviolata

Claudio Chiarani06/11/20212min
Renzo Martini

Se n’è andato via in silenzio Renzo Martini, “omone grande e grosso” ma dotata do un’infinita bontà. Nel silenzio del dolore della moglie Narcisa Boccagni, originaria della Valle di Ledro, delle loro tre figlie, Catia, Lucia e Laura, dei nipoti, pronipoti e familiari tutti. Renzo e signora hanno gestito per tanti anni il chiosco accanto alla fontana dell’Inviolata, dove  dispensava gioia e felicità a centinaia di ragazzi e ragazze che si fermavano a comperare i “rudoi”, cordoni di liquirizia, le giuggiole colorate, i pacchetti di gomme americane dai colori variopinti, magari ripiene di un goloso succo. O i bomboloni ripieni alla crema che fanno tanto bene all’anima. E poi gelati, patatine e quanto altro farebbe ancora oggi la gioia di tanti bambini. Chi scrive se lo ricorda bene il Renzo Martini dietro gli infissi di quel chiosco, perché lì prendeva la corriera del Roberto Malfer per andare e tornare da Trento, da scuola e almeno fino al 1977, anno del tanto sospirato diploma. Poi la vita va avanti, si cresce, il lavoro e ciò che ti ha accompagnato negli anni dell’adolescenza fino alla maturità scompare, ci passi poco, lo guardi distrattamente finché un bel giorno ti accorgi che non c’è più. Era il 1998 e Renzo Martini e signora avevano chiuso i battenti di un’attività che ha permesso loro di vivere degnamente e in perfetta onestà la loro esistenza. Poi qualche acciacco e il momento dell’addio. Renzo Martini è stato cremato e le sue ceneri saranno tumulate al Grez. I rivani rimasti e che lo hanno conosciuto piangono la sua scomparsa e quella di un mondo fatto di dolcezze che, almeno così com’era, oggi non c’è più.

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