Vaia, il punto a tre anni dal disastro

Redazione29/10/20213min
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Vaia, tre anni dopo. La tempesta che ha sconvolto il Trentino ha provocato ferite di cui il territorio porta ancora i segni. Il ricordo dei giorni dell’emergenza, i dati, le esperienze dei protagonisti sono stati al centro della serata ospitata dal Muse e moderata dal responsabile dell’Ufficio stampa della Provincia Giampaolo Pedrotti, alla quale hanno preso parte l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli, i dirigenti Giovanni Giovannini (Servizio foreste) e Stefano Fait (Servizio prevenzione rischi e Cue), il meteorologo Andrea Piazza (MeteoTrentino), il presidente di Pefc Italia Francesco Dellagiacoma e il giornalista scientifico Marco Merola.
Quasi 20mila ettari di foresta distrutta e schianti di legname per oltre 4 milioni di metri cubi. Bastano queste cifre per raccontare l’effetto di Vaia sulle nostre montagne. Nei tre giorni di fine ottobre 2018 sono caduti 274 millimetri di pioggia e le raffiche di vento che hanno cancellato interi boschi hanno raggiunto in alcune località la velocità di 192 chilometri orari. La gestione del territorio operata negli ultimi decenni e il lavoro instancabile di tecnici, amministratori e volontari nei giorni dell’emergenza hanno consentito di scongiurare un’alluvione del tutto simile a quella del 1966, quando in tre giorni caddero 188 millimetri di pioggia.
Quindi è scattata la gestione degli effetti di Vaia sul territorio. Sono stati ripristinati 2.300 chilometri di strade, mentre per lo stoccaggio dei tronchi sono stati realizzati 88 piazzali, per una superficie totale di 20,93 ettari e in questi tre anni l’83% degli schianti è stato avviato all’utilizzazione, grazie all’attivazione di ben 1.255 cantieri forestali. Ad oggi sono stati spesi circa 17 milioni di euro per gli interventi di adeguamento e ripristino e per la nuova realizzazione di infrastrutture forestali: un ruolo importante per una rapida ed efficace realizzazione di questi interventi è stato svolto dai proprietari boschivi (pubblici e privati), ai quali sono stati concessi contributi per un importo complessivo di 12,9 milioni di euro.
Entro fine anno nei distretti forestali più colpiti (Borgo Valsugana, Pergine Valsugana, Cavalese e Rovereto) saranno rimboschiti oltre 300 ettari di bosco. Nel solo 2021 è stata così raggiunta una disponibilità totale di circa 355.000 piante, per la maggior parte larice e abete rosso a cui si aggiungono in minor quantità pino cembro, faggio e altre latifoglie.
Mentre proseguono i lavori nei cantieri forestali, l’impegno è massimo nel contenere gli effetti dei parassiti, come il bostrico tipografo.

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