95 anni: auguri a don Giuseppe Grosselli
Lunedì 27 dicembre don Giuseppe Grosselli ha festeggiato il suo 95° compleanno alla Casa del Clero di Trento, dove è ospite da qualche anno. Nonostante gli acciacchi dell’età, durante il momento conviviale non ha perso quella vitalità, sia fisica che intellettuale, di una forte personalità, che ha saputo affrontare a viso aperto tutte le situazioni di una missione pastorale, che lo ha visto protagonista in numerosi incarichi.
Ha fatto parte, infatti, di quella pattuglia di preti di frontiera che usava la tonaca per mettersi dalla parte dei più deboli, non disdegnando in qualche occasione di salire sulle “barricate”, facendo venire un po’ di “mal di pancia” al Vescovo del tempo. Soprattutto negli anni ’70, quando era responsabile della Pastorale Diocesana del lavoro.
La dottrina sociale della Chiesa è stata la vera maestra di vita del suo modo di interpretare il ruolo di sacerdote. Nonostante i suoi molteplici impegni scanditi da una vita sempre di corsa, le brevi rimpatriate a Calavino, suo paese natale e dove vivono i parenti, hanno sempre lasciato il segno fin dai primi anni ’60 quando fondò e diresse per almeno un ventennio il “Coro Lagolo”,(il primo coro di montagna della Valle dei Laghi. Più recentemente ha dato il suo importantissimo contributo di iniziative socio-culturali, come le famose “Feste Madruzziane” con la rievocazione storica del rapporto fra la Famiglia nobiliare dei Madruzzo e la Comunità di Calavino che, iniziate nel 1995, hanno caratterizzato le estati del centro storico di Calavino per una ventina di edizioni.
Anche lo stesso coro “La Gagliarda”, che aveva mosso i primi passi nel contesto della citata manifestazione storica e che poi si è sviluppato in coro polifonico femminile, è stata una sua creatura. Non ultimo la costituzione, diversi anni fa, del coro “Bella ciao” di Trento, che ha condensato idealmente le sue grandi passioni: la musica e l’interesse storico per la Resistenza.
Auguri, caro don Bepi!