100 anni: buon compleanno Ierta Formaini
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Nata a Poia nel Lomaso il 22 febbraio del 1925, ha festeggiato nientemeno che il centesimo compleanno, con un grande pranzo in un noto ristorante di Arco. Una novantina i presenti: oltre ai tre figli, ai quattro nipoti e ai cinque pronipoti, c’erano tantissimi familiari e amici, tra cui la sua grande amica Palmina, che il mese prossimo di anni ne fa 101. E nel primo pomeriggio, contenta e sorridente nella sua elegante giacca rossa, ha ricevuto la visita del sindaco Cristina Santi, che le ha fatto omaggio di un mazzo di fiori e portato gli auguri di buon compleanno suoi personali, dell’amministrazione comunale e idealmente di tutta la città.
Ierta Formaini è stata residente a Riva del Garda solo per un breve periodo, alcuni anni fa, eppure il sindaco ha voluto esserci, anche perché la figlia Gabriella è stata (e nel ricordo di tantissimi rimane tuttora) la storica, simpaticissima e indimenticabile postina di Riva per quasi quarant’anni, dalla fine degli anni Settanta fino al 2015. Una festa vivace e allegra, con solo, per il sindaco, un momento iniziale di disorientamento, prima di riuscire a capacitarsi che davvero fosse lei la festeggiata: Ierta, infatti, cammina, si muove, ride e scherza in un modo che per l’età ha dell’incredibile (la figlia Antonella racconta che quando vanno a spasso capita che le scambino per sorelle).
«È autonoma al cento per cento» dicono le figlie, spiegando che la madre vive da sola a Trento nella sua casa al Cristo Re, al quinto piano di un condominio senza ascensore, dove tuttora sale e scende le scale (gli scalini sono un centinaio) per sbrigare le sue commissioni; mentre quando fa caldo, i tre mesi d’estate, torna nella casa di famiglia a Poia. Figlia di contadini, nel 1952 ha sposato Mario Forti, direttore dell’ufficio postale di Trento città, e con lui è andata a vivere nel capoluogo, al Cristo Re, dove vive tuttora (il marito è mancato a soli 52 anni nel 1977). Hanno tre figli: oltre a Gabriella e Antonella, Gianfranco, carabiniere ora in pensione che vive a Cles.
Simpaticissima e vivace, chiacchiera volentieri e racconta della sua lunga vita, non sempre facile: «Quand’ero piccola c’era la miseria -racconta- adesso in confronto siamo tutti dei signori». Ricorda la guerra e la paura quando di notte passava il Pippo, il tristemente famoso areo da caccia. Però ricorda anche che a quei tempi si era tutti contenti e spensierati, e bastava poco per scatenare la gioia: «A Santa Lucia ricevevo qualche mela e delle castagne -racconta- e mi pareva un sogno». Sul segreto della sua lunga vita e dell’incredibile disinvoltura nell’attraversare il tempo, Ierta ammette di non avere ricette: «Il Signore mi ha fatto la grazia», dice ridendo. Tra i suoi passatempi, ballare (le piace tantissimo, lo ha fatto anche di recente a una festa) e giocare a burraco (ha un appuntamento fisso ogni settimana, di venerdì, con un gruppo di amici).