APSP a Villa Angerer? Interrogazione in Provincia grazie a “La Busa”

Claudio Chiarani21/05/20222min
villa angerer

 

Il consigliere Alex Marini del Movimento 5 stelle ha depositato un’interrogazione al presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento in merito a Villa Angerer, il compendio di proprietà dell’Ente Provinciale che da oltre mezzo secolo giace in stato di abbandono a Vigne di Arco.
Tramontata l’ultima idea di farne una “clinica della salute” viste le opposizioni delle associazioni ambientaliste, il consigliere prende spunto da quanto proposto dal mensile “La Busa” dove, nell’articolo pubblicato in aprile, sollecita la possibile realizzazione di una residenza per anziani lasciando la possibilità che il parco rimanga aperto e fruibile dai residenti o dagli ospiti della città.
Proposta che, come scrive il consigliere nella sua interrogazione, va incontro alle esigenze sempre più pressanti per strutture d’accoglienza per anziani, dotate di uno spazio diurno per favorire le relazioni sociali tra gli ospiti (nel solo Alto Garda sono in attesa di un posto in strutture circa trecento richiedenti) e rispondere, infine, alle esigenze di valorizzare il compendio immobiliare da parte della proprietà, la provincia, coinvolgendo logicamente l’amministrazione comunale arcense.
L’ampio servizio pubblicato sul mensile di attualità e cultura dell’Alto Garda traccia la storia dell’edificio, che ha raggiunto i 150 anni di età, proponendo di farne una APSP in capo alla Fondazione Comunità di Arco per riportare in auge il “Progetto Argento” sfumato per la mancata acquisizione del compendio “Comboniani”. Una ristrutturazione che potrebbe essere finanziata con il PNRR e che darebbe occupazione a circa 50 persone.
Marini chiede al presidente Kaswalder se la Provincia di Trento conosca la proposta fatta dal giornale o se, in caso contrario possa prevederne la fattibilità, e se vi siano in corso dialoghi con il Comune al fine d’individuare progetti di riqualificazione e valorizzazione del compendio volti a soddisfare le esigenze della collettività.

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