VIA MASETTO A RIVA DEL GARDA, SARÀ EMERGENZA VIABILITÀ

Ad affermarlo Mirella Serafini e Marco Martini, entrambi consiglieri comunali a Riva del Garda, in una nota diffusa alla stampa. “Non è possibile – scrivono – negare l’evidenza: il problema della viabilità di via del Masetto è ormai da troppi anni all’attenzione dell’opinione pubblica: Dobbiamo con rammarico prendere atto che serve una soluzione per affrontare non solo l’attuale criticità ma, anche e soprattutto, la vera emergenza che si verificherà nel prossimo futuro.” Nel corposo documento si fa riferimento al costruendo compendio abitativo di una cinquantina di appartamenti, e al logico aumento di traffico che insisterà su di una via di per sè già stretta per gli edifici esistenti. “La stretta strada – prosegue lo scritto di Serafini e Martini – che serve via del Masetto è infatti del tutto inadeguata a sopportare il traffico odierno come molti residenti hanno avuto modo di sperimentare a proprie spese e denunciare, ma sembra non si voglia prendere atto del fatto che la lottizzazione “ex Spaghetti Haus” con il complesso principale in avanzata fase di realizzazione e i cinque fabbricati di minori dimensioni che saranno realizzati a ridosso dell’attuale sede stradale, produrranno un notevolissimo incremento della popolazione residente. Va considerato, infatti, che saranno circa 50 gli appartamenti che saranno occupati da altrettante famiglie con conseguente aumento esponenziale di auto e di mezzi che prenderanno d’assalto una via del Masetto assolutamente inadeguata a far fronte a una prospettiva di questo tipo.”
La soluzione che i due consiglieri ipotizzano per far fronte al problema sarebbe un senso unico alternato, regolato da semaforo, nel tratto a sud visto che “spostare” le case esistenti è impensabile. Per il tratto a nord, invece, quello che insiste nei pressi del ponte che tutti conoscono, interessato anche dalla ciclabile, si potrebbe pensare all’allargamento della sede stradale (al posto del vecchio progetto di realizzare un sottopasso) con muro di contenimento e una spesa contenuta in circa 900 mila euro, denaro che potrebbe essere “preso” dagli “avanzi” dell’amministrazione contabile.