Variazioni colturali, non serve più la dichiarazione al Catasto
Ogni anno circa 20.000 terreni agricoli cambiano tipo di coltivazione – da meleto a vigneto, ad esempio, oppure da pascolo a frutteto eccetera – e tali variazioni devono essere denunciate e dichiarate sia al servizio Agricoltura, ai fini della richiesta di un contributo, sia al Servizio Catasto. Il Catasto trentino offre ora un nuovo servizio che solleva l’agricoltore di un ulteriore obbligo burocratico, quello appunto di comunicare al Catasto ogni variazione nel tipo di coltura praticata in un proprio terreno agricolo. Grazie alla collaborazione, attivata su interessamento degli assessori Mario Tonina e Giulia Zanotelli, fra il Servizio Catasto ed il Servizio Agricoltura, viene garantito un flusso dati, con cadenza annuale, che permette l’acquisizione automatica delle denunce di variazione colturale, dispensando l’agricoltore dalla segnalazione al Catasto.
Tutto parte da quanto dichiarato dai proprietari e/o conduttori dei fondi agricoli con la Domanda Unica di contribuzione, redatta dai Centri di Assistenza Agricola. La dichiarazione nella Domanda Unica della coltura praticata sostituisce a tutti gli effetti l’obbligo di presentare la denuncia di variazione colturale anche al Catasto.
Questo progetto si prefigura come strumento volto a migliorare i servizi al cittadino, nel caso specifico rivolto al mondo agricolo, agevolando gli adempimenti burocratici connessi alle variazioni colturali (di fatto quasi azzerandoli) e si concretizza in un concreto risparmio, sia in termini economici che di tempo.