Vallo-tomo del Brione, le Opposizioni rispondono a Betta

Redazione29/12/20173min
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In merito alla frana del monte Brione, il sindaco di Arco Alessandro Betta ha effettuato un sopraluogo assieme al comandante dei Pompieri e al geologo della Provincia. L’ennesimo evento franoso per il quale il sindaco ribadisce la necessità di realizzare il Vallo-tomo approvato in consiglio comunale e finanziato in parte dalla Provincia Autonoma di Trento.
In merito alla questione si sono sentiti tirati in ballo i consiglieri Comunali di opposizione, ai quali il Sindaco ha indirizzato il messaggio che le loro proposte alternative non sono valide.
Ecco quindi la risposta dei consiglieri Giovanni Rullo, Lorenza Colò, Andrea Ravagni e Bruna Todeschi: “Apprendiamo con sollievo che le scariche di sassi verificatesi ieri ai piedi del Brione sono minori e molto probabilmente generate dalle radici degli arbusti lasciati crescere senza controllo. È il caso di riaffermare per l’ennesima volta come la sicurezza stia a cuore a tutti, ma proprio in virtù di questa si debba ponderare bene quale sia l’intervento più idoneo ed efficace da realizzare. A nostro avviso il Vallo Tomo così concepito di certo non lo è. Come avviene molto di frequente i sassi di piccola stazza anche in questo caso si sono fermati nel bosco. Ebbene vorremmo ricordare che anche la proposta presentata in Consiglio comunale da noi Consiglieri di minoranza, prevede nel bosco sopra la strada un tomo di 5 metri di altezza (quindi più piccolo e molto meno impattante per il paesaggio e l’ambiente), che assieme al bosco risolve il problema del distacco o caduta di piccoli massi. Questo intervento abbinato alla demolizione controllata da effettuare in parete di 4/5 agglomerati di massi grandi centinaia di metri cubi garantirebbe la sicurezza tanto sbandierata dal Sindaco che, secondo noi, ma anche a detta di esperti del settore, non può essere garantita dalla sola opera passiva del Vallo Tomo. Il Sindaco sembra essere ossessionato da chi si oppone pacificamente e senza aver mai attuato nessuna forma di ostruzionismo, alla costruzione di 4 Valli Tomo di 8 metri di altezza, 5 di profondità e della lunghezza complessiva di un chilometro voluti da questa Amministrazione. Si scorda però di dire che per la costruzione di quest’opera, vista anche l’interruzione dei lavori da febbraio a giugno imposta dalla Provincia per la salvaguardia delle specie faunistiche che sul monte nidificano, ci vorranno più di 4 anni. In questo lasso di tempo questa amministrazione come intende garantire la tanto annunciata sicurezza? Crediamo fermamente invece che interventi mirati di demolizione in parete sulle 5 situazioni di criticità assieme ad un piccolo Vallo tomo a monte siano in grado di mettere rapidamente in sicurezza l’area a minori costi e salvaguardando il paesaggio”.
(nella foto di Fabio Galas la frana del marzo 2014)

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