VALDASTICO? NO (QUASI) UNANIME ALLA REALIZZAZIONE
Qualora realizzato il collegamento che da Piovene Rocchette, in Veneto (VI), portasse il traffico a Rovereto l’”invasione” veneta del Trentino sarebbe conclusa. In buona sostanza questo è quanto i tre sindaci dell’Alto Garda, con le dovute cautele del caso e supportati dai consiglieri della comunità di Valle Viglietti e Maino hanno dichiarato. Anzi, Viglietti e Maino hanno presentato una mozione volta ad opporsi alla realizzazione del collegamento stradale che altro non farebbe se non portare in zona Alto Garda altro traffico pesante. L’alternativa? I collegamenti ferroviari, puntando all’attenzione per il territorio, al necessario confronto e collaborazione in merito. Un tratto stradale lungo circa 50 chilometri dal casello della A31 di Piovene Rocchette a Rovereto sud sulla A 22 che, nelle dichiarazioni di chi si oppone porterà ad un considerevole aumento del traffico nell’Alto Garda, sia in termini di mezzi pesanti sia di traffico “leggero” che andrà ulteriormente ad “arricchire” il carico antropico in zona. Insomma un progetto dannoso che contrasta con le dichiarazioni del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, il quale ha detto “s’ha da fare”. Sia Mosaner, sia Betta e Morandi “toccano” il tasto Valdastico con enorme cautela: “aspettiamo se dalle parole si passerà ai fatti” ha detto il primo cittadino di Riva del Garda, mentre Alessandro Betta è certamente d’accordo con la “soluzione” treno. “un tema interessante” per Betta col sindaco di Nago Torbole Morandi però che contro la realizzazione della Valdastico non è contrario a priori. “Va rivisto tutto il sistema della circolazione – ha dichiarato il primo cittadino di Nago Torbole – e la circonvallazione di Nago e Torbole vanno viste come snodi fondamentali dell’intero sistema alto gardesano. Urgenze immediate da risolvere. La ferrovia? Se ne parla da anni, troppi inconcludenti anni”.