Vaccini anticovid nelle RSA e Case di cura dell’Alto Garda e Ledro, adesioni alterne

Claudio Chiarani27/01/20217min
CORONAVIRUS COVID VACCINI EREMO 011

Anche se arrivano con ritardo anche nell’Alto Garda e Ledro le dosi dei vaccini contro la pandemia da Coronavirus, nella nostra zona il siero è stato somministrato in tutte RSA e Case di Cura. Se tra i pazienti l’adesione si avvicina di molto alla totalità, è tra i sanitari che le percentuali di adesione sono altalenanti, dove non tutti i medici ed infermieri hanno accettato di aderire alla campagna vaccinale.
Alla Casa di Cura Eremo è stato vaccinato l’89% del personale e il 100% dell’intera struttura medica. “L’89% è un dato in parte viziato – spiega l’amministratore delegato Sergio Fontana – in quanto i malati di Covid stanno facendo terapia cortisonica, per la quale la somministrazione del vaccino è sospesa. Venerdì 22 gennaio siamo arrivati al 94% ma è la consegna delle dosi di vaccino, seconda compresa, che ci tiene in sospeso. Gli ospiti attualmente sono circa 115 – prosegue Fontana – e siamo logicamente sottodimensionati per la nostra potenzialità. Noi saremo disponibili a vaccinare chiunque, ma l’Azienda sanitaria non ci ha fornito tutti i vaccini. Abbiamo una “potenza” di fuoco in grado di soddisfare buona parte della popolazione, In tre ore e mezza circa abbiamo inoculato 140 prime dosi del vaccino, tra qualche giorno inizieremo il primo “giro” della 2° dose con sessanta persone, poi il rimanente con le altre settanta. L’adesione è stata altissima.
Questa la situazione alla “Sacra Famiglia” di Arco: “Siamo ad un 53,45% di vaccinati tutto il personale che opera da noi, ossia 31 persone su 58 – spiega la segretaria Tiziana Calzà – tra addetti all’assistenza, operatori sociosanitari, assistenziali, ausiliari e medici. Ora attendiamo di poter inoculare la seconda dose, dopo aver atteso i 21 giorni che devono passare tra le due somministrazioni. I pazienti? Tutti vaccinati tranne uno, i cui familiari hanno espresso parere contrario”.
Per Villa Regina è il vicepresidente Mario Cariello che fornisce i dati. “In questi giorni stiamo già iniziando la tornata di vaccinazione della seconda dose. Siamo a 77 persone vaccinate sulle 138 in organico, ma questo perché abbiamo anche difficoltà a reperire la prima dose per chi non l’ha ancora ricevuta”. Per gli ospiti, invece, siamo a 19 vaccinati di cui dieci ospiti fissi della nostra struttura. Attendiamo con impazienza che ci siano fornite le prime dosi che mancano ma anche quelle per la seconda tornata”.
Alla “Giacomo Cis” di Bezzecca c’è un nuovo direttore dal 1° agosto scorso, il dottor Roberto Povoli. “Noi siamo già arrivati a somministrare la seconda dose del vaccino – ci racconta – perché la prima dose l’avevamo già ricevuta a fine dicembre scorso. Il 31, dunque, avevamo iniziato le vaccinazioni del personale. Ad oggi siamo ad un buon 80% sugli ottanta che collaborano con noi, mentre per gli ospiti siamo già al 98% di vaccinati sugli attuali 53 presenti. Ci tengo a dire che nessuno ha presentato reazioni allergiche alla somministrazione. Da quando abbiamo ottemperato alle disposizioni anti Covid non abbiamo registrato contagi, grazie anche alla struttura in plexiglass avuta dal “Cuamm, Medici con l’Africa” che permette le visite in totale sicurezza”.
Per l’Apss di Riva del Garda interviene il direttore Lucio Matteotti: “Da noi sono stati vaccinati il 95% dei pazienti sugli attuali settanta circa presenti nella struttura. I numeri variano, però, quasi quotidianamente, questi sono gli attuali a venerdì 22 gennaio. Reazioni ai vaccini? Nessuna, né da parte del personale né dai pazienti. Per quanto riguarda il nostro personale, considerato l’organico ridotto a causa del virus posso dire che le vaccinazioni si attestano sull’80%. Lunedì 25 gennaio abbiamo iniziato la seconda somministrazione. Grossi problemi sulla fornitura non ne abbiamo avuti, li abbiamo ricevuti in tre/quattro volte, ma senza subire ritardi o dover rinviare le inoculazioni”.
Carla Ischia è la presidente della Rsa “Al Molino” di Dro, dove i vaccinati in ambito personale sono il 58% su di un totale di 60 dipendenti, tra medici, infermieri, operatori sociosanitari e altro personale. “Per quanto concerne i pazienti, invece, siamo all’88% degli attuali 54 presenti nella struttura. Ma entro fine gennaio dovremo chiudere con tutti anche con la seconda dose, per la quale l’Azienda Sanitaria ci ha confermato non ci saranno ritardi per la consegna. Nella struttura “Covid” il personale vaccinato è ad oggi pari all’87%, ma confido che il rimanente 13% cambi idea a breve”.
Paolo Mattei, presidente della Fondazione Comunità di Arco si dice ovviamente contento perché hanno ricevuto il vaccino più del 90% degli ospiti presenti in Fondazione, centoventi al momento. “Un buon risultato credo, mentre per il personale sanitario siamo sulla media nazionale che si attesta al 55%. In Fondazione abbiamo rapporti di lavoro, tra diretti e part time con circa 170 persone, ma non siamo ancora alla somministrazione della seconda dose. La bassa percentuale di vaccinazioni del personale è una questione che si vede anche a livello nazionale ma, se mi è concesso, devo dire che è una sorpresa per me, perché tutti corrono al vaccino e chi avrebbe il diritto prioritario non lo fa. Suppongo sia più un blocco mentale, non scientifico, dove il sentimento percettivo supera l’evidenza scientifica. Tuttavia, confido che continuando a sensibilizzare gli operatori sanitari, medici, Oss, infermieri e personale vario si riesca a far salire la percentuale, almeno nella nostra struttura”.

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche