Una gelata primaverile che non ci voleva
Sarà certamente ricordato a lungo questo 2020 che in marzo ce ne ha fatto vedere di tutti i colori. Sia per il dilagare del Coronavirus e della pandemia che ci sta obbligando a stare a casa, sia per il freddo che dopo le belle giornate di marzo è tornato imperante a fare danni. Già, perché con le temperature dell’altra notte scese sotto lo zero anche in Busa il rischio che le colture siano danneggiate è alto. Le coltivazioni agricole in generale, comunque, sono a rischio, con i primi fiori dei frutti che stavano sbocciando sulle piante di colpo raggelati dagli impianti antibrina, entrati in funzione a scopo protettivo degli stessi. E il momento della fioritura, si sa, è quello più delicato per il raccolto che verrà a seguire. Insomma, dopo un inverno molto caldo, col Coronavirus che già da solo porta preoccupazione per la nostra salute, ora anche il freddo che torna a minare le coltivazioni non è proprio una bella notizia. “È il momento più delicato della fioritura” ha detto Silvano Bertamini dell’omonima azienda agricola di Arco, aggiungendo che la stima dei danni si potrà fare in aprile, il mese prossimo ormai alle porte e quando sulle piante si saranno le gemme. Oltre al settore agricolo c’è da segnalare anche quello dell’apicoltura, con le api che già soffrono da anni una moria dovuta a pesticidi e altro. “Ingannate” dal caldo quelle che sono rimaste vive avevano iniziato il loro “lavoro”, ora col freddo anche le poche rimaste sono a rischio.