Tutti contro i nuovi Centri commerciali ad Arco
Tra le diverse osservazioni alla variante 15 del comune di Arco, due hanno ricevuto osservazioni “pesanti” in merito. Le osservazioni sull’ipotesi di un nuovo Centro commerciale in via S. Andrea ma, in generale, a nuovi centri commerciali in busa, hanno ricevuto un secco “no” da parte di Assocentro Arco, il Consorzio dei Commercianti del Centro storico, Coop Altogarda e Confcommercio Alto Garda e Ledro. Tre voci “pesanti” in rappresentanza di migliaia di lavoratori e addetti del settore, voci sulle quali il sindaco Alessandro Betta e la sua giunta dovrà soffermarsi a ragionare. Miorelli per Confcommercio e Cobbe per Assocentro firmano ciascuno l’osservazione nella quale si evince che dare il via libera a nuovi centri commerciali va nell’esatto opposto a ciò che da sempre si auspica, ossia la valorizzazione dei centri storici come i “veri” centri commerciali all’aperto. “Nei centri commerciali – osservano i due presidenti – operano aziende spesso sconosciute, con partite IVA aperte all’estero, grandi catene commerciali che sul nostro territorio non lasciano alcun beneficio in tasse. Cosa che, invece, se si hanno aziende locali operare un maggior controllo sull’operato delle stesse è molto più facile.” Paolo Santuliana, presidente di Coop Altogarda è ancora più incisivo: “La variante 15 per via S. Andrea parla di contenere il consumo di suolo, ma allora un nuovo centro commerciale lì non è in netto contrasto?” Santuliana rincara la dose con “sviluppo sostenibile sì, ma se si volesse autorizzare un nuovo centro commerciale così non lo è di certo. Vi è un deciso esubero di aree commerciali rispetto ai residenti del Garda trentino, l’operazione perequativa è totalmente illogica in questo senso.” Per non parlare delle difficoltà che si verrebbero a creare nel settore dell’occupazione. Nuovi posti di lavoro da una parte e licenziamenti dall’altra.