Turismo di qualità contro l’overtourism: a Desenzano prende forma il “Garda Unico”

Redazione29/07/20255min
GARDA PANORAMA TURISMO


 

A prima vista, il Lago di Garda è un’immagine da cartolina: acque cristalline, borghi pittoreschi, colline coltivate a vigneti. Ma dietro il successo turistico della più grande meta lacustre d’Italia, si nasconde un problema crescente: l’overtourism. Un fenomeno che minaccia non solo la vivibilità dei territori, ma anche l’identità stessa del luogo.

Nel cuore di questo scenario, prende forma un progetto ambizioso: “Garda Unico”, lanciato congiuntamente da Regione Lombardia, Regione Veneto e Provincia autonoma di Trento. Un’iniziativa interregionale che punta a fare squadra, superando i confini amministrativi, per dare vita a una governance turistica condivisa e lungimirante. Il progetto è stato presentato a Desenzano del Garda, in un tavolo di lavoro che ha visto riuniti amministratori e operatori del settore.

 

 

Dall’invasione alla selezione: cambiare rotta
L’obiettivo dichiarato è chiaro: non più turismo di massa, ma turismo di qualità. Basta con le folle che congestionano strade, svuotano i supermercati e rendono impossibile trovare un parcheggio o una casa in affitto, persino per chi sul Garda ci vive e ci lavora. L’assessore lombarda al Turismo Barbara Mazzali è netta: “Non ci interessa inseguire i numeri, ma attrarre viaggiatori che generino un impatto economico sostenibile e duraturo per le comunità locali”.

La strategia si orienta verso i mercati del Nord Europa e del Nord America, puntando su turisti attenti, consapevoli, rispettosi dell’ambiente e interessati alla cultura locale. Una scelta che riflette un cambio di paradigma: dal mordi-e-fuggi alla scoperta lenta e autentica del territorio.

Il peso dell’overtourism sui residenti
Chi vive nei paesi gardesani lo sa bene: il turismo è una benedizione, ma anche un fardello. Gli affitti alle stelle per case vacanza riducono l’offerta abitativa per i residenti. Il traffico estivo paralizza la viabilità. I parcheggi scarseggiano e le attività locali spesso devono fronteggiare una domanda eccessiva che snatura la qualità del servizio. È il lato oscuro del successo, dove il benessere economico rischia di compromettere la qualità della vita.

Ecco perché il concetto di “turismo sostenibile” non è più una semplice etichetta, ma una necessità. Non si tratta solo di proteggere il paesaggio, ma di garantire equilibrio tra chi il territorio lo visita e chi ci vive ogni giorno.

Mobilità dolce e narrazione condivisa
Un tassello fondamentale del progetto è la navigazione lacustre. L’ente “Navigazione Laghi” diventa infrastruttura strategica per una mobilità più sostenibile e integrata. Collegare via acqua borghi, spiagge e siti culturali consente di alleggerire la pressione sulla rete stradale e, al contempo, valorizzare angoli meno conosciuti del lago.

Ma il progetto “Garda Unico” non si limita alla logistica. Mira anche a costruire una narrazione condivisa, capace di esaltare l’unicità del Garda: la sua bellezza naturale, la ricchezza culturale, la tradizione enogastronomica, le esperienze sportive e outdoor. Tutto l’anno, non solo nei mesi estivi.

Un modello per tutta l’Italia turistica
Il Lago di Garda potrebbe diventare un laboratorio nazionale contro l’overtourism. Un modello esportabile, fondato sulla collaborazione istituzionale, la pianificazione strategica e il rispetto del territorio. In un’Italia che, da Venezia a Cinque Terre, da Firenze a Capri, affronta lo stesso dilemma tra attrattività e sostenibilità, l’esperienza gardesana rappresenta una strada possibile, forse necessaria.

“Garda Unico” è ancora un progetto, ma il suo messaggio è potente: per continuare ad accogliere, bisogna prima imparare a scegliere chi accogliere. Perché la vera ricchezza del turismo non è il numero di presenze, ma la qualità dell’incontro tra ospite e territorio. (n.f.)