Turismo, ci salverà quello di prossimità?
Il Garda trentino vive di turismo, si sa, ma la stagione 2020 (per qualche albergatore anche la 2021) sembra sia ormai è “andata.” Lo hanno detto chiaramente gli albergatori di Limone che non ci pensano più, quelli della Busa amaramente sperano in un “finale” di stagione 2020 dove recuperare qualcosa ma, indubbiamente, la crisi sarà molto pesante.
Quando sarà possibile tornare a viaggiare per mete lontane con tranquillità e sicurezza? Una ripresa per il turismo potrebbe essere quello di prossimità, ossia spostarsi nelle vicinanze di dove si abita, alla scoperta delle sue bellezze.
Lo pensano, ad esempio, gli albergatori del Piemonte dove è stato deciso dalla Regione che gli introiti della tassa di soggiorno del primo trimestre della stagione resteranno nelle casse delle strutture per far fronte all’emergenza liquidità. Iniziativa che potrebbe essere adottata anche in Trentino, magari, con risorse che potrebbero certamente aiutare ad arrivare ad una riapertura meno “dolorosa.”
Nel Garda trentino, è noto, le presenze alberghiere in stagione si attestano sui tre milioni e mezzo, il Pil della Busa è il più alto del Trentino, tra sport velici, l’arrampicata, la mountain bike, il Running, le Fiere e i Congressi bisognerà puntare ad un turismo di prossimità magari con altre offerte innovative. Ad esempio, visto che nel Garda trentino ci sono le vecchie fortificazioni della Grande Guerra ma anche altre della seconda perché non pensare a più visite guidate a tema? Visite dedicate a chi conosce poco del territorio, con esperti come i membri dell’associazione TST, Trentino, Storia, Territorio che svolgono già un gran lavoro nell’ambito scolastico, ad esempio, perché conoscere il passato serve sicuramente ad affrontare meglio il futuro. Magari con ritmi più lenti rispetto alla frenesia dei viaggi organizzati, utile a riscoprire le bellezze nascoste del luogo dove si vive. E nel Garda trentino di luoghi nascosti da riscoprire ce ne sono davvero tanti.