Troppi infortuni per il tuffo nel Garda dalla “Madonnina” a Riva
Uno dei luoghi di divertimento per i giovani dell’Alto Garda è la zona del capitello della Madonnina a Riva, poco prima della paramassi del Brione in direzione Torbole. La sua collocazione permette ai ragazzi più coraggiosi di tuffarsi nelle azzurre acque del Garda direttamente dal parapetto. Una attività considerata da più parti pericolosa e che ha visto alcune persone farsi male, fortunatamente in modo non grave. Qualche giorno fa un 62enne è caduto in acqua malamente procurandosi alcune contusioni, mentre poco tempo prima un ragazzo di Torbole si è procurato una ferita al piede camminando sulle rocce durante la risalita. Non è mancato neanche l’intervento dell’elisoccorso di Trentino Emergenza per portare al Santa Chiara un altro ragazzino che, mentre cercava di tuffarsi dalla sommità del capitello, è scivolato cadendo sulle rocce sottostanti e poi in acqua. Insomma, incidenti che hanno sollevato le polemiche attorno a quel posto e alla “moda” del tuffo. Episodi che non mancheranno di sollevarne altri, soprattutto per chi vuole che i tuffi da lì siano proibiti. I passaggi delle Forze dell’Ordine con il gommone che redarguiscono i ragazzi dalla pericolosa attività non bastano a farli desistere. In stagione sono non meno di una decina gli interventi di soccorso che i bagnini effettuano in loco. Le acque sono demaniali, dunque della Provincia di Trento, il Comune nulla può legiferare in merito.
Informare sulla pericolosità, questo sì, vietare no perché, tanto, il “fascino” del tuffo proibito ci sarà sempre.