Troppi ciclisti infrangono il divieto di transito alla Baia Azzurra a Torbole
Sarà il “fascino” del proibito, sarà la “voglia” di sfidare il rischio, sta di fatto che troppi ciclisti vogliono a tutti i costi superare il divieto posto alla galleria paramassi in prossimità dell’Hotel Baia Azzurra per proseguire a pedalare poi sul lungolago di Torbole. Sarà quello che ognuno si sente di fare ma lì, di fatto, c’è un divieto di transito messo per la sicurezza a causa del distacco di circa trenta metri cubi di materiale roccioso dal versante del Monte Brione sovrastante del 30 aprile scorso. Alla galleria di Porto San Nicolò, per accontentare chi usa la bicicletta per andare e tornare da Riva a Torbole, il divieto è stato spostato al capitello della “Madonnina”. Lì la ciclabile si “apre” sulla strada e con un po’ di attenzione, con il proprio mezzo munito di apposite luci di segnalazione, si possono percorrere quei duecento metri di statale fino al supermercato Lidl e tornare a pedalare poi in sicurezza.
Ma evidentemente i ciclisti non hanno tempo da perdere e allora meglio infrangere il divieto, togliere le transenne e facilitare il passaggio stando in sella. Cosa impedisca loro di osservare le regole, perché alla fine di questo si tratta non è dato sapere. Anche perché si transita a proprio rischio e pericolo, perché se cadesse un’altra frana mentre qualcuno passa poi le conseguenze sono facilmente immaginabili. Si tratta di attendere un mese finché la parete non venga messa in sicurezza e si possa riaprire quel tratto chiuso a scopo cautelativo.