Trentino Film Commission alla ventesima Festa del Cinema di Roma
Trentino Film Commission arriva alla Festa del Cinema di Roma con un nuovo titolo di grande valore artistico e culturale: “Oltre il confine. Le immagini di Mimmo e Francesco Jodice”.
Il documentario, scritto e diretto da Matteo Parisini, è prodotto da Ladoc e Jump Cut con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il contributo di Film Commission Regione Campania e di Fondazione Modena.
Realizzato in collaborazione con Trentino Film Commission e Sky Arte, il film documentario sarà presentato il 16 ottobre, alle ore 16.30, al MAXXI all’interno della Sezione Freestyle Arts; sezione della Festa dedicata alle opere più innovative e sperimentali.
Dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma, il documentario “Oltre il confine. Le immagini di Mimmo e Francesco Jodice” andrà in onda, in prima tv, su Sky Arte a novembre, seguiranno poi una serie di proiezioni-evento.
Il regista Matteo Parisini ha voluto approfondire il tema del passaggio generazionale nell’arte. Nel film, la fotografia diventa non solo linguaggio espressivo, ma anche terreno di dialogo e confronto tra due figure straordinarie della cultura italiana: un padre e un figlio, Mimmo e Francesco Jodice. Il film è prodotto da Jump Cut, casa di produzione indipendente fondata a Trento nel 2011, impegnata nel cinema d’autore e dedita alla sperimentazione tra forme, linguaggi e stili.
Sinossi
Accade a volte che il mestiere scorra da padre a figlio come un fiume antico. Ma di rado entrambe le rive brillano della stessa luce. Per la prima volta, Mimmo e Francesco si incontrano in un dialogo aperto sulla vita, sull’arte e sul mistero di un tempo in profonda trasformazione. Insieme ci invitano a osservare la realtà da un varco inatteso, oltre la soglia del visibile. Mimmo, tra i grandi maestri della fotografia italiana, è stato pioniere instancabile sin dagli anni Sessanta e ha portato la fotografia italiana a conquistare un posto nella scena internazionale. Francesco volge lo sguardo al paesaggio sociale contemporaneo e alle sue metamorfosi, intrecciando arte e antropologia urbana in una poetica capace di restituire all’uomo il riflesso delle sue città. Come due viaggiatori di millenni lontani, salpano affidati soltanto alla sottile linea dell’orizzonte, un viaggio dove l’essenza è l’andare, e lo sguardo diventa bussola per attraversare il mondo che cambia.