Tour de Pance: Otto Risatti in maglia gialla, danzatrici del ventre e karaoke da incubo

Altro che Tour de France! Qui si corre (si fa per dire) il Tour de Pance, e la quinta tappa andata in scena mercoledì sera al Parco delle Busatte si è rivelata un trionfo di risate, travestimenti improbabili e leggendarie performance canore. Più che una gara, un’avventura al limite dell’assurdo, dove i veri ostacoli non erano le salite, ma le forature… sociali, le gogne danzanti e il sempre temuto karaoke.
L’edizione 2025 ha regalato un tappone virtuale ambientato in un gigantesco gioco dell’oca umano, dove ogni casella riservava sorprese da “giramento di dadi e di testa”. I partecipanti hanno affrontato traguardi volanti, bonus, ma anche sfide umilianti come la danza del ventre obbligatoria (con tanto di pancia al vento) o l’esibizione vocale da bar di paese, tra fischi e applausi sarcastici.
Protagoniste assolute della serata le “Vecchie Glorie”, una delle squadre storiche dell’organizzazione, che per l’occasione ha trasformato il parco in un’oasi arabeggiante degna di una Mille e Una Notte. Tra sultani barbuti, danzatrici del ventre dalla barba altrettanto folta e cammelli gonfiabili, il tema “Magna Magna” è stato servito con piatti tipici come cous cous e altre delizie, più o meno riconoscibili dopo il terzo giro di birra.
A spuntarla è stato Otto Risatti, già noto alle cronache per il suo leggendario “fondoschiena da discesa libera” e per una storica vittoria ottenuta anni fa nel gioco delle biglie. Grazie alla Magnal Card, che raddoppiava il punteggio d’arrivo, si è guadagnato la maglia gialla e il comando della classifica generale. Altro che Pogacar!
Ma la vera perla arriva nel post-tappa: un concorrente, pare travestito da coniglio rosa, ha sbagliato casa al ritorno entrando in un appartamento estraneo. Invece di chiamare i Carabinieri, la signora anziana che si è trovata davanti questo curioso ospite… si è fatta una grassa risata. Si dice non si divertisse così dai tempi delle balere!
Il Tour de Pance non è solo una “gara” (termine generoso), ma una festa, una tradizione e, soprattutto, un antidoto alla noia estiva. Prossima tappa? Ancora top secret, ma si vocifera un’ambientazione “western”. E noi, naturalmente, non vediamo l’ora.