Tonina ai geometri: “Ridurre il consumo di suolo e gestire bene il patrimonio edilizio”

Redazione22/04/20232min
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Il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Mario Tonina, ha partecipato all’Assemblea generale del Collegio Geometri del Trentino, presieduta dal presidente del Collegio Flavio Zanetti. Nel porgere i saluti anche a nome della Giunta provinciale, il vicepresidente ha affrontato alcune tematiche rilevanti non solo per i professionisti presenti in sala ma anche per lo sviluppo futuro del Trentino.
Sul tema politiche abitative, il vicepresidente ha delineato la dinamica della domanda abitativa in atto in Trentino, in tensione tra quella residente e quella turistica-universitaria dall’altra. “Comprare casa rappresenta per molti oggi una sfida proibitiva, specialmente in alcune aree dove alla domanda di residenza ordinaria si somma quella turistica ed universitaria – ha detto – Occorre gestire consapevolmente queste dinamiche ed in particolare i fenomeni ad esse collegate, come lo spopolamento dei centri turistici fuori stagione e la domanda di alloggi degli stessi lavoratori. Certamente la soluzione non potrà essere quella di autorizzare nuove aree edificabili, soprattutto laddove vi siano alloggi inutilizzati o ampie aree dei centri storici da recuperare, perché non consumare suolo è una priorità”.
Proprio relativamente alla necessità di ridurre il consumo di suolo in Trentino, il vicepresidente Tonina ha messo in evidenza alcuni dati. “In sessant’anni il territorio insediato del Trentino è aumentato di oltre il 200% a fronte di un incremento della popolazione di poco più del 30%, addirittura in calo nell’ultimo biennio. Parallelamente i suoli agricoli di fondovalle hanno subito una progressiva riduzione e rappresentano oggi circa il 10% della superficie provinciale, contro il 4% delle superfici insediate e infrastrutturate. È evidente che non è immaginabile proseguire in questa direzione e che anziché concedere nuove aree trasformabili è necessario agire per il recupero edilizio delle strutture esistenti e per la rigenerazione degli spazi dismessi, oltre che a continuare ad incentivare la riqualificazione anche energetica di tutto il patrimonio edilizio”.

 


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