Tesori nascosti in Trentino: alla scoperta del monte di San Martino
Il sito archeologico di monte San Martino nel Lomaso costituisce una delle più vaste e imponenti testimonianze fortificate antiche delle Alpi. Posto su uno sperone di roccia tra l’Altogarda e le Giudicarie, e sepolto dalla vegetazione fino ad una decina di anni fa, ha restituito i resti di un insediamento ampio più di 15.000 mq, predisposto al tramonto dell’impero romano per fermare le incursioni dei “barbari”. I visitatori che raggiungono il monte hanno ora un nuovo e aggiornato strumento per orientarsi sul sito e comprendere meglio le vicende di questo baluardo della storia a lungo dimenticato. È ora infatti disponibile una breve guida curata da Enrico Cavada, l’archeologo che ha condotto le ricerche e le campagne di scavo. Realizzata in tre versioni, italiano, tedesco e inglese, racconta le vicende dell’antica fortezza con approfondimenti sul contesto storico che ne ha determinato la costruzione, informazioni sull’organizzazione interna dell’abitato e sulla vita quotidiana degli occupanti, l’economia ed i loro consumi. Una pianta con i percorsi interni e i punti di interesse maggiori con le relative descrizioni facilita la visita e la comprensione dei resti murari e delle parti ancora conservate. La guida è reperibile presso i musei della Soprintendenza (Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, Museo delle Palafitte di Fiavé e Museo Retico) e presso gli uffici dell’ApT Terme di Comano Dolomiti di Brenta. La versione digitale si trova online sul portale www.cultura.trentino.it.
Il monte di San Martino è raggiungibile a piedi dal paese Lundo seguendo il segnavia SAT 425 in circa un’ora di agevole cammino su strada forestale e sentieri nel bosco oppure in circa 40 minuti da Arco – San Giovanni al Monte seguendo sempre il segnavia SAT 425 in direzione Marcarie – malga di Vigo.
L’accesso al sito deve avvenire nel rispetto delle prescrizioni previste per limitare il contagio, evitando assembramenti e rispettando le distanze.