Telecamere agli accessi dell’Alto Garda: il progetto riparte dopo otto anni di attesa

Redazione07/09/20255min
telecamere sorveglianza strade 3

 

Dopo anni di rinvii, rallentamenti e passaggi burocratici mai sfociati in un avvio concreto, il progetto delle telecamere con lettura targhe agli ingressi dell’Alto Garda e Ledro sembra finalmente pronto a riprendere quota. A rilanciarlo è la Comunità di Valle, guidata dal sindaco di Tenno Giuliano Marocchi, che lo ha rimesso al centro del confronto con i primi cittadini.

La proposta non è nuova: era stata approvata per la prima volta dalla conferenza dei sindaci nel novembre del 2017, quando a presiedere la Comunità di Valle era Mauro Malfer. L’idea, allora come oggi, è quella di installare telecamere dotate di tecnologia per il riconoscimento targhe in 15 varchi strategici del territorio, lungo il perimetro dei sette comuni (Riva, Arco, Nago-Torbole, Tenno, Dro, Drena e Ledro).

 


 

Un progetto travagliato, ma ancora attuale

Negli anni il progetto è rimasto fermo, complice anche la pandemia e le difficoltà legate all’avvio della passata consiliatura. Eppure le motivazioni che ne avevano determinato la nascita non sono mai venute meno, anzi: furti di biciclette, episodi su autovetture e altre situazioni di microcriminalità hanno riportato con forza il tema della sicurezza all’attenzione pubblica.

«C’è una comprensibile esigenza di sicurezza ed è venuto il momento di dare una risposta concreta – ha sottolineato Marocchi, in una intervista su un quotidiano locale –. Questo progetto è rimasto troppo a lungo chiuso in un cassetto, ora dobbiamo dargli sostanza e gambe».

E in un passaggio condiviso con la redazione de La Busa online, il presidente ha aggiunto:
«Volontà di tutti i colleghi di dare gambe al progetto per quanto possibile, mettendolo in rete e facendo sistema con quanto esiste a Riva, Arco, Torbole… per questo a breve verrà dato un puntuale incarico. Tema sentito e atteso da cittadini ed imprese. La sicurezza e il controllo stanno diventando un tema importante».

Fondi disponibili e prossimi passaggi

Le risorse economiche ci sono già: circa 500 mila euro risultano accantonati da anni nell’avanzo di amministrazione della Comunità. Prima di sbloccarli servirà una verifica aggiornata dei costi e, probabilmente, una variazione di bilancio. Passaggi burocratici che, se accompagnati dalla condivisione dei sindaci, potrebbero imprimere l’accelerazione decisiva.

La regia resterebbe in capo alla Comunità di Valle, dato il carattere territoriale del progetto, ma con il necessario coinvolgimento di tutti i Comuni. A suo tempo era stato individuato come centrale operativa il sistema gestito da Apm srl, società in house del Comune di Riva del Garda, capace di ricevere i dati trasmessi tramite ponti radio o banda larga e di segnalare in tempo reale veicoli rubati, non assicurati o sottoposti a fermo.

Sicurezza e sviluppo

L’iniziativa, nata su richiesta del Comune di Ledro e poi sostenuta da altri enti locali e categorie economiche, è vista come un passo importante sia per la sicurezza delle comunità residenti, sia per la tutela di un territorio che fa dell’accoglienza turistica il proprio punto di forza.

La voce delle categorie economiche

Fin dall’inizio, il progetto aveva trovato un convinto sostegno da parte delle categorie economiche locali, in particolare albergatori e commercianti. Per chi opera in un’area a forte vocazione turistica come l’Alto Garda e Ledro, la sicurezza non è soltanto una questione di ordine pubblico ma anche un elemento chiave per la qualità dell’accoglienza.

Gli operatori del settore, già anni fa, avevano evidenziato come l’installazione di telecamere di controllo agli accessi potesse rappresentare un fattore di deterrenza contro furti e microcriminalità, garantendo un ambiente più sicuro per residenti e visitatori. Allo stesso tempo, il sistema era stato visto come un segnale di modernità e attenzione, in grado di rafforzare l’immagine del territorio come destinazione affidabile e ben organizzata.

Oggi, a distanza di otto anni, quelle istanze restano più che mai attuali. E se il progetto dovesse finalmente concretizzarsi, potrebbe rispondere non solo alle esigenze delle istituzioni, ma anche a quelle di un tessuto economico che ha sempre puntato molto sulla qualità del proprio territorio e sull’esperienza positiva di chi lo visita. (n.f.)