Tachiaritmie ventricolari maligne, finanziato il progetto per la cura coi protoni

Redazione21/10/20232min
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Partirà il 1° novembre il progetto di ricerca “TOVEL: radiochirurgia con proTOni per il trattamento di tachiaritmie VEntricolari maLigne”, promosso dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari e finanziato dalla Provincia autonoma di Trento per un importo totale di 390 mila Euro.
Il progetto, cui partecipano anche l’Università degli Studi di Trento e il Centro Interdipartimentale di Scienze Mediche (CISMed), ha l’obiettivo di studiare la fattibilità di un percorso diagnostico/terapeutico innovativo per il trattamento ablativo non invasivo delle aritmie cardiache più temibili, le tachiaritmie ventricolari maligne, che rappresentano la principale causa di morte cardiaca improvvisa nel mondo. Tale trattamento prevede l’irradiazione delle zone malate del cuore mediante fasci di protoni, presso il Centro di Protonterapia di Trento.
Parte cruciale del progetto sarà lo sviluppo degli strumenti operativi per identificare con precisione l’area bersaglio e la dose di radiazione ionizzante ideale da erogare. Per questo, clinici e ricercatori lavoreranno per sviluppare nuovi metodi di integrazione di immagini anatomiche (TAC, RMN) e funzionali (PET, Mappe elettrofisiologiche), nonché per studiare la risposta dei tessuti cardiaci alla radiazione con fasci di protoni, attraverso studi in vitro su diversi preparati di tessuto cardiaco. L’estensione della protonterapia dal campo oncologico a quello cardiologico potrà aprire nuovi orizzonti nel settore della radiochirurgia delle aritmie confermando il ruolo leader della cardiologia trentina nel trattamento delle aritmie cardiache e della protonterapia come strumento innovativo ora aperto anche a sviluppi applicativi non oncologici.
È questo senz’altro un altro importante tassello nello sviluppo della ricerca sanitaria, con un investimento importante a favore di un progetto che vede l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e l’Università degli Studi di Trento affiancate nello sviluppo di uno studio clinico per valutare la fattibilità di una metodologia del tutto innovativa per le aritmie ventricolari, oggi difficilmente trattabili.

 


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