Stagione turistica 2020 nell’Alto Garda, si è salvato il salvabile
Lo dicono in coro Marco Benedetti, presidente di Garda Trentino S.p.A., Enzo Bassetti presidente di Unat, Unione Albergatori e Petra Mayr presidente di Asat, l’associazione degli albergatori del Trentino: la stagione 2020, “disgraziata” dalla pandemia dovuta al virus della Sars-Cov 2, anche dal punto di vista turistico ha fatto molti danni ma, per fortuna, qualcosa si è riusciti a salvare. Il 50% dicono i tre rappresentati. Dai tre milioni e mezzo di presenze della stagione 2019 si è passati a meno di due milioni nel 2020, ma questi dati mancano del mese di ottobre, dunque si può dire che nonostante il devastante impatto della Sars nel Garda Trentino, tutto sommato, si può dire che è andata bene. Certo, il 50% in meno nei mesi in cui non si è lavorato, ora che l’autunno sarà “orfano” di tanti altri appuntamenti come Fiere e Congressi cancellati può ritenersi positivo, ma se gli italiani hanno “salvato” la stagione è agli altoatesini che ora il Garda Trentino guarda con rispettoso “interesse”. Sono stati loro, infatti, che nei mesi immediatamente seguenti il blocco si sono riversati in massa sul grande lago, scoprendo (per tanti) quello che non avevano mai visto e solo sentito parlare. Insomma, se il 2020 è stato (e lo è ancora in questi ultimi tre mesi) un anno da dimenticare, si guarda al 2021 con rinnovata fiducia, presentandosi sui mercati internazionali con un prodotto completamente rinnovato, in modo da riposizionarsi col brand “Garda” al top delle offerte.