Spiaggia Punta Lido di Riva, installate le barriere di sicurezza

Nel giro di pochi giorni sono state ben tre le persone che sono annegate nel Garda dopo essersi tuffate dalla spiaggia di Punta Lido a Riva, in una zona dove vige il divieto di balneazione.
Alla luce di questi tragici fatti l’Amministrazione comunale ha posizionato nella zona interessata alcune barriere metalliche che impediscono l’accesso al lago.
Una scelta forte che si giustifica con la pericolosità della balneazione in quel tratto della spiaggia, che si aggiunge alla recente implementazione di una nuova cartellonistica di maggiore impatto visivo.
«La competenza sarebbe dei Bacini Montani – spiega l’assessore Luca Grazioli – ma abbiamo verificato come il divieto di balneazione sia sistematicamente ignorato. Come Amministrazione non possiamo tollerare una situazione di un tale rischio. Abbiamo deciso di intervenire in modo efficace, e questa è risultata l’unica soluzione fattibile, condivisa con il servizio “Spiagge Sicure”. In via provvisoria abbiamo installato delle reti da cantiere, valuteremo poi, oltre alla loro efficacia, se sostituirle o se mantenerle solo nel periodo estivo. Abbiamo installato anche altri cartelli, uno anche sulla spiaggetta, perché, davvero, quella zona è troppo pericolosa e non si deve fare il bagno».
Martedì 16 luglio Hanna Shatratska di 52 anni e il figlio Alex Olexi di 19, vennero ritrovati dopo un giorno di ricerche, mentre lunedì 12 agosto è stata la volta dell’operaio indiano Tarandeep Singh, 27 anni, residente nella Bassa bresciana.
Dopo il primo tragico evento erano stati aumentati i cartelli di divieto, ma probabilmente non sono serviti in quanto molti hanno continuato ad immergersi in quel tratto di lago incuranti del pericolo a causa della vicinanza del torrente che si immette ad una temperatura notevolmente più bassa creando un forte sbalzo termico. Inoltre il fondo è a gradoni e quindi, mentre si nuota, ci si può trovare improvvisamente senza un punto di appoggio.