Soccorso Alpino: 1.549 interventi nel 2023, aumentano gli incidenti in bike
Nel 2023 il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino conferma il trend di crescita degli infortuni in mountain bike, mentre si consolidano le collaborazioni all’interno del sistema di Protezione civile che vedono i soccorritori adoperarsi anche al di fuori dei confini provinciali, come successo per l’alluvione in Emilia-Romagna o per l’intervento speleologico in Turchia.
«L’attività operativa della nostra organizzazione – dichiara il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino Walter Cainelli – continua a crescere anno dopo anno dal punto di vista numerico. Nel 2023 abbiamo portato aiuto a 186 persone in più rispetto al 2022. Il picco di interventi continua a presentarsi nel corso dei mesi estivi, da giugno a settembre. È confermata anche la tendenza della crescita degli incidenti in bicicletta; dopo l’escursionismo questa è la seconda attività maggiormente praticata quando le persone si infortunano ormai da cinque anni».
Durante il 2023, il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino ha operato su 1.549 interventi, portando soccorso a 1.637 persone. I dati comprendono sia i soccorsi svolti in ambiente montano, ipogeo e impervio (legati alle attività praticate quali, ad esempio, escursionismo, alpinismo, vie ferrate, parapendio, scialpinismo, scalate su roccia e cascate di ghiaccio), sia i soccorsi per altre tipologie d’incidenti, verificatisi in luoghi impervi o dove richiesto un intervento di tipo tecnico e/o tecnico/sanitario, per i quali la Centrale Operativa 112 Trentino Emergenza ha ritenuto indispensabile l’intervento del Soccorso Alpino, in collaborazione con gli altri enti di Protezione Civile (es. taglio legna nei boschi, incidenti stradali, cantieri in quota, ambienti rurali, eventi di protezione civile ecc.). Rispetto al 2022 sono state soccorse 186 persone in più.
Nella graduatoria delle attività svolte dalle persone per le quali è stato necessario l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino la più rilevante, come ogni anno, è l’escursionismo con il 51,6% (845 persone soccorse). Seguono la mountain bike con il 14,9% (244), l’alpinismo con il 6,8% (112), le ferrate con 3,6% (59), lo scialpinismo con il 3,1% (51), il parapendio con il 3% (33, incidenti sul lavoro con il 3% (33), la ricerca di funghi con l’1,9% (31, l’arrampicata sportiva con l’1,8% (29).
Gran parte delle richieste hanno riguardato persone ferite (925), gli illesi sono stati 659, mentre i decessi 45. Sono stati realizzati 81 interventi per persone disperse, di cui 1 mai ritrovata.
Tra le principali cause d’incidente, le percentuali più alte sono da attribuire nell’ordine alle cadute/scivolate (47,5% con 778 persone soccorse), all’incapacità (12%, 196), ai malori (10,8%, 176), alla perdita dell’orientamento (6,8%, 111).
Nel 2023 il Soccorso Alpino e Speleologico – Servizio Provinciale Trentino ha potuto contare sull’esperienza e la competenza di 720 soccorritori, operativi 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, e organizzati in 33 Stazioni di soccorso territoriali e 1 Stazione speleologica, capillarmente distribuite su tutto il territorio e guidate dai rispettivi Capistazione.
Nel corso del 2023 sono 65 le persone che hanno concluso il percorso formativo per diventare Operatori Soccorso Alpino e Operatori Tecnici Sanitari. Di questi, 44 hanno ottenuto la qualifica di Operatore Soccorso Alpino, 9 hanno ottenuto la qualifica di Operatore Soccorso Base e 4 hanno ottenuto la qualifica di Operatore Tecnico Sanitario.