Sicurezza 5.0, nuovi scenari per un mondo del lavoro che cambia
In un mondo del lavoro in continua trasformazione tecnologica e organizzativa, anche l’approccio alla salute e alla sicurezza deve esplorare nuovi paradigmi e trovare soluzioni adeguate ai mutamenti in corso.
Se ne è discusso a Rovereto nell’ambito del seminario “Sicurezza 5.0: nuovi scenari per un mondo del lavoro che cambia” organizzato da TSM – Trentino School of Management. Il seminario ha proposto un confronto fra esperti di livello europeo sul tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro alla luce dei profondi cambiamenti che l’utilizzo delle tecnologie digitali avanzate, quali robotica e AI, sta apportando nei processi produttivi delle aziende. La tecnologia digitale, è stato detto, è sempre più invadente nel mondo del lavoro. Isolamento, ripetitività e tempi che si dilatano, portano a fattori di stress che possono incidere sulla salute dei lavoratori.
Delio Picciani, amministratore delegato di TSM, ha sottolineato l’impegno della società, attraverso la formazione, a diffondere conoscenze e strumenti per consolidare la cultura della sicurezza.
Come evidenziato da Maurizio Curtarelli, dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), il 73% dei lavoratori europei utilizza computer portatili, tablet, smartphone o altri dispositivi digitali mobili, l’11% dispositivi indossabili, come occhiali intelligenti, tracciatori di attività o altri sensori e il 3% robot che interagiscono con lo stesso lavoratore.
La crescente digitalizzazione dell’economia e l’uso delle tecnologie digitali sui luoghi di lavoro possono creare nuove opportunità per migliorare la sicurezza. Ad esempio, l’automazione relega alle macchine compiti ripetitivi, ad alta intensità di lavoro e non sicuri. La robotica e l’IA sostengono e sostituiscono i lavoratori in ambienti di lavoro pericolosi e possono essere utilizzate per monitorare il rumore, le sostanze chimiche, le polveri e i gas. Chi lavora da remoto, inoltre, ha meno probabilità di essere esposto a violenze o abusi verbali.
Ma c’è il rovescio della medaglia. I dati presentati al seminario mostrano che i rischi psicosociali sono segnalati più comunemente nei luoghi di lavoro in cui sono utilizzate le tecnologie digitali. L’eccessiva mobilità e flessibilità possono portare all’isolamento del lavoratore e ingenerare una sorta di confusione tra vita professionale e vita privata. Secondo un’indagine dell’EU-OSHA 2022 i lavoratori da remoto segnalano un aumento del carico di lavoro determinato dalle tecnologie digitali e da pressanti urgenze temporali. Per prevenire i rischi connessi alla digitalizzazione è auspicabile l’adozione di un approccio antropocentrico, dove sia prevalente il controllo umano.